La rivincita di Tommy: il coraggio di essere se stessi

La rivincita di Tommy

Napoli - Nel cimitero di Père Lachaise a Parigi riposa Oscar Wilde, “martire  ell’omosessualità”,  com’è stato definito.

Scoglio contro cui si infranse il perbenismo dell’epoca vittoriana.

Spartiacque tra chi ha il coraggio di essere se stesso, a costo di pagare un duro scotto, e chi si nasconde dietro i comodi veli del moralismo e degli schemi sociali mai messi in discussione.

“E lacrime aliene riempiranno per lui
l’urna a lungo rotta della pietà,
I suoi afflitti saranno reietti,
ed i reietti sempre lo rimpiangeranno”
.

Così recita l’scrizione sulla sua tomba.

Un vetro la protegge… Su di esso si trovano impressi vari segni di rossetto per i tanti baci dati, ed altre testimonianze scritte, latrici di amore e gratitudine, come le parole “Thank you” o “Obrigada”.

Un flusso di amore e stima che dopo oltre  due secoli non smette di circondare la memoria dello scrittore di origine irlandese, protagonita dei  salotti letterari inglesi e francesi, che seppe essere coerente con se stesso e pregno di dignità fino alla fine, nonostante le pene sofferte per la volontà di voler vivere il suo amore alla luce del sole.

E’ da questo flusso d’amore che dovrebbe essere avvolto  il protagonista del romanzo “La rivincita di Tommy” della scrittrice e giornalista Monica Florio (edito da Medusa nel 2014), presentato domenica 13 aprile presso la libreria Ubik di Napoli.

Lui vittima, invece, di bullismo omofobico, da parte di chi non vuole e non sa confrontarsi con l’altro da sè.

Perchè l’amore ci “salva” ci fa assumere consapevolezza di noi stessi e ci guida verso la nostra casa dell’anima.

Tommy è un tredicenne timido e dall’aspetto asessuato, un adolescente i cui problemi relazionali scaturiscono non tanto dal suo carattere quanto dall’ostilità dell’ambiente, scolastico e familiare, che lo circonda.

A soffocare Tommy non sono solo le vessazioni da parte dei due bulletti di turno, ma è soprattutto  l’indifferenza di chi lo circonda, sia di  chi fa finta di non vedere, che di chi, pur vedendo e comprendendo il suo dolore, non riesce a trovare in se stesso la forza ed il coraggio per aiutarlo nel suo percorso di maturazione emotiva.

“L’omosessualità – spiega Monica –  rappresenta solo un modo di essere, mentre il rifiuto di un orientamento sessuale alternativo denota il disagio di chi è represso”.

L’amore dei suoi amici, ed anche quello nascosto dietro l’impotenza, l’incapacità di agire, di suo padre,  insegneranno a Tommy a non voler assomigliare a tutti i costi agli altri… e questo lo renderà libero di poter scegliere il proprio destino.

 

 

 

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