Roma. Dall’Argentina alla Capitale per il Rugby Camp di Diego Dominguez

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Roma. – Inizia il conto alla rovescia per la settima edizione del Diego Dominguez Rugby Camp, in programma al centro di preparazione olimpica del CONI “Giulio Onesti” di Roma dal 24 al 28 Giugno prossimi. Non solo rugby: sarà una settimana di vera e propria “educazione allo sport” dedicata ai giovani in età compresa tra i dodici e i quindici anni (1998/2001), sotto la supervisione del celebre rugbista italo-argentino Diego Dominguez insieme a molti campioni italiani del rugby.

La novità di quest’anno è la partecipazione straordinaria di una delegazione argentina, composta da cinque ragazzi provenienti dal centro comunitario “Campana de Palo”, costruito dal Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano (Modavi), centro di aggregazione per i ragazzi di strada situato nella periferia di Bahia Blanca, cittadina argentina a sud-est di Buenos Aires. Ogni anno i volontari del Modavi Onlus accolgono centinaia di bambini ai quali impartiscono lezioni di igiene, organizzano attività culturali e li coinvolgono con attività ludico-ricreative con l’obiettivo primario di toglierli dalla strada e garantire loro un futuro migliore.

“A nome dei ragazzi argentini, ringraziamo di cuore l’Agenzia Nazionale per i Giovani – tra gli sponsor della manifestazione – per aver permesso loro di partecipare al Diego Dominguez Rugby Camp. Anche chi fino ad oggi ha potuto giocare soltanto in un anonimo campetto sterrato di quartiere, potrà provare un’esperienza unica ed indimenticabile: viaggiare fino a Roma inseguendo i valori dello sport, e del rugby in particolare. La ricetta giusta per la gioventù a tutte le latitudini, specialmente per chi, come questi ragazzi, vive in una situazione di disagio sociale estremo”. È quanto dichiara Irma Casula, presidente del Modavi Onlus.

“Da diversi anni ormai siamo partner dell’iniziativa promossa da Diego Dominguez tesa a promuovere lo sport, la sana competizione, il rispetto delle regole, il fair play e la corretta alimentazione, così da offrire una settimana di vera e propria “educazione allo sport” a tutti i partecipanti “– dichiara Paolo Di Caro, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani – “Quest’annol’iniziativa si arricchisce ancor di più con la partecipazione di 4 giovani e 1 allenatore provenienti da una missione argentina. La loro partecipazione – prosegue Di Caro – è in totale armonia con lo spirito dell’Agenzia Nazionale per i Giovani che promuove la mobilità giovanile e gli scambi dei giovani finalizzati ad arricchire il bagaglio culturale, linguistico e sociale dei nostri ragazzi”.

“Lo sport, il rugby in particolare, oltre ad essere il loro strumento di comunicazione attraverso il quale condivideranno momenti ed emozioni,  è un efficace strumento di educazione non formale, che mira a coinvolgere attivamente i giovani stimolandone  lo spirito di gruppo,  la collaborazione, la sana competizione e la lealtà  e  favorendone l’integrazione. Condividere e sposare simili iniziative – conclude Di Caro – aiuta  l’Agenzia Nazionale per i Giovani a veicolare i propri messaggi e ad intensificare le misure che noi adottiamo finalizzate ad offrire ai giovani nuovi strumenti  e stimoli per essere cittadini attivi e responsabili.”

 

“Sono molto contento di questa iniziativa che ci permette di portare a Roma 5 giovani argentini di Bahia Blanca. E’ un nuovo ciclo che comincia per il Camp e per tutta la sua organizzazione, – dichiara il campione italoargentino – esattamente lo spirito che fin dal primo Camp volevo trasmettere come messaggio cioè educazione, disciplina, solidarietà ed integrazione, che non sono altro che i pilastri dello spirito sportivo!”

Diego Dominguez aggiunge poi “dopo questa esperienza i giovani di altri paesi avranno in futuro la possibilità di partecipare al mio Camp. Ringrazio molto l’ANG ed il suo direttore Paolo Di Caro per l’aiuto e lo spirito che ha in tutte le iniziative che intraprende, ed ovviamente Irma Casula e tutta la ONG Modavi per il lavoro che sta facendo in Argentina, e non solo, per aiutare l’integrazione sociale di questi ragazzi”.

Redazione Sportiva

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