Da Angri ad “Amici” di Maria De Filippi: la grande sfida di Gerardo Orlando

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Angri (Sa). - La dodicesima edizione del talent showAmici”, condotto da Maria De Filippi, sta per concludersi, il cerchio si sta stringendo e solo in pochi riusciranno ad accedere al serale. Una scuola, un trampolino di lancio per ballerini e cantanti emergenti che, attraverso il talent, entrano in contatto con i più importanti operatori del mondo dello spettacolo. Una classe determinata quella di questa edizione che ha visto un elevato numero di aspiranti, giudicati per il canto da Mara Maionchi, Grazia Di Michele e Rudy Zerbi.  Tanti i ragazzi che si sono giocate le loro carte fino in fondo per l’assegnazione del banco più famoso d’Italia. Tra i talenti che si sono distinti per grinta, entusiasmo e personalità c’è sicuramente Gerardo Orlando che ha partecipato a tutti i casting e alla diretta su Canale5. Gerardo, 21 anni, è di Angri e studia Scienze Infermieristiche a la Sapienza di Roma. Si è presentato ad Amici come cantante ed ha subito conquistato la fiducia del pubblico, dei professori e di Maria De Filippi. Simpaticamente racconta la sua passione, i suoi sogni e la sua briosa esperienza in attesa dell’ultima selezione.

Che età avevi quando ti sei avvicinato alla musica? E quali artisti ti hanno influenzato positivamente?

Ho cominciato a suonare il pianoforte all’età di dieci anni col supporto della mia famiglia, poi ho capito che avevo una grande passione per il canto e ho continuato in questa direzione. I miei genitori, che avrebbero preferito che continuassi a suonare il pianoforte, erano contrari a questa scelta e da sempre mi hanno messo in guardia sul fatto che il mio desiderio più grande avrebbe potuto non realizzarsi mai perché nella vita non si fa nulla a caso, ma bisogna prepararsi e studiare tanto. Questo mi ha però spronato ancora di più, permettendomi di mantenere i piedi ben ancorati a terra.  Tra gli artisti che hanno influenzato il mio modo di cantare ci sono Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, e Bryan Adams perché entrambi mi trasmettono grandi emozioni.

Chi sono stati i tuoi insegnanti e a quali  manifestazioni canore hai partecipato prima di fare i provini per Amici?

Ho preso lezioni private con i maestri Pasquale e Mariella Bozzaotre di S. Antonio Abate, dopodiché ho continuato a studiare a Napoli sotto la guida di Mario Castiglia, vocal coach di Celine Dion. Oggi invece studio con il M° Alfonso Barbella di Angri , che mi ha portato a grandi livelli. Diverse le manifestazioni canore a cui ho partecipato: la Corrida a S. Antonio Abate, il Festival del Picentino, Campania Festival, Singer in the City, Canto per Te, Festival del Mediterraneo, Non smettere di Sognare e infine il Festival di S. Vincent grazie al quale mi sono aggiudicato uno stage con Luca Pitteri, Antonio Galbiati, Grazia Di Michele e Gabriella Scalise.

Come si svolgono i casting di Amici? E che sensazioni hai provato?

All’inizio la partecipazione ai casting mi ha spaventato perché ho dovuto mostrare quello che sapevo fare musicalmente mettendomi in gioco, mostrando la parte più recondita di me, i pensieri, le emozioni. Farli però mi ha cambiato la vita. Un giorno, invece di seguire i corsi all’università, mi sono recato  insieme ad altri 10.000 candidati agli Studi Titanus Elios di Roma, dove si teneva la prima selezione di scrematura: ci hanno dato una lista di 20 canzoni, dovevamo sceglierne una e cantarla. Dopo aver superato il primo step, ne ho dovuti passare altri sette prima di essere sottoposto in diretta allo spietato ‘gioco delle leve’. Mi sono ritrovato nello studio di Amici con 800 persone, terrorizzato, con il cuore a mille,  ma la paura è diventata energia nel momento stesso in cui ho cantato. Se uno dei giudici interrompeva l’esibizione, il candidato non passava il turno, a meno che un altro giudice, opponendosi alla decisione, riusciva a fargli cambiare idea. Infatti in quell’occasione ho cantato Meraviglioso dei Negramaro, ma la Maionchi ha stoppato la mia esibizione. Tuttavia, sono riuscito a superare la selezione grazie all’intervento di Rudy Zerby e di Grazia Di Michele che ritenevano comunque valida la mia prova.

Cosa è accaduto poi?

Superando l’ultima fase sono stato ammesso ad uno stage di 7 giorni insieme ad altri 80 ragazzi e ho fatto lezione con i professori che hanno valutato anche la nostra personalità. Ogni giorno, in due ore, dovevamo imparare tre canzoni da riproporre in studio davanti ai giudici, a Maria e all’autore Luca Zanforlì.  Solo 27 candidati su 40 sono stati scelti per formare la classe, a tre degli eliminati, tra cui io, è stata invece data la maglia rossa per la sfida. La produzione mi ha dato un programma da seguire e studiare in attesa della sfida.

Che pensi di Maria De Filippi e dei professori?

Maria De Filippi è una bella persona, intelligente, rassicurante, concreta e piena di umanità. Sono felice e onorato di averla conosciuta perché mi ha aiutato a superare la paura. I professori sono grandi professionisti che sanno cosa vogliono e cosa cercano, ovvero il talento.

Come vivi la competizione e cosa rappresenta il canto per te?

Vivo la competizione serenamente, anzi le gare sono un mezzo per poter crescere, imparare, fortificarsi senza mai arrendersi. Molti ragazzi durante le selezioni cercavano di farsi notare, io invece ho sempre pensato che la prima cosa importante fosse l’umiltà e il cantare con emozione e passione. Cantare per me è estasiante perché mi rende libero di esprimere la mia creatività. E’ sicuramente una delle ragioni della mia vita.

Quali sono i tuoi sogni, i tuoi prossimi obiettivi e il consiglio che daresti a coloro che vogliono partecipare ai prossimi casting?

Anche se non dovessi arrivare al serale o andare avanti con Amici, continuerò a studiare canto per migliorarmi. Sto preparando un pezzo inedito per partecipare al Tour Music Fest 2013, sperando di ottenere una borsa di studio per un corso formativo presso il CET di Mogol o magari Castrocaro per crescere artisticamente. Il consiglio che posso dare ai ragazzi che intendono partecipare ai casting è quello di provarci fino in fondo, di non mollare mai, di regalare emozioni al pubblico e stupire chi non crede in loro.

Sei bryoso?

Sono bryosissimo perchè amo sorridere alla vita e alla mia grande passione.

a cura di Brigitte Esposito

 

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