Sant’Anastasia. Affresco del 700 dietro un altare. Don Ciccio: il volto di Gesù è simile a quello della Sindone

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Sant’Anastasia (Na). - Nella congrega di piazza II Ottobre (già piazza Trivio) spostando un altare di ottima fattura marmorea del 700, unitamente alla pala, con sorpresa di Don Ciccio D’Ascoli, parroco in Santa Maria La Nova, appare un affresco del ’700 raffigurante il Cristo crocifisso, con Maria, la Maddalena e San Giovanni ai piedi della croce. Tra la base del legno della croce e la veste di Maria si scorge in lontananza una città, con cupole e campanile. Sopra ai lati della croce il sole e la luna. L’affresco ha colori più conservati nella parte bassa perché c’era l’altare appoggiato, mentre i colori più sbiaditi sono quelli ove era poggiata la pala.

La cosa che ci ha colpito nell’ammirare l’affresco, per gentile concessione di Don Ciccio D’Ascoli che ha aperto per noi ( la collega di Cronache di Napoli Maria Beneduce e la Presidente della CPO Francesca Beneduce) le porte della congrega in tarda serata e mi ha concesso di fare alcune foto per la stampa, è che, come lo stesso Don Ciccio ha detto:”E’ impressionante il volto del Cristo. Fateci caso, è del tutto simile a quello della Sindone. E’ lo stesso. Abbiamo avuto una bella sorpresa e un bel dono. La Soprintendenza è stata avvisata, ma la cosa più urgente da fare è metterlo in sicurezza, perché ho timore che passando camion o mezzi pesanti l’affresco subisca danni. Già si nota – continua don Ciccio – che all’epoca per mettere l’altare sono stati sacrificati i due angoli inferiori del dipinto”.

Come è avvenuta la scoperta? Il parroco, è noto, chiedendo a coloro che possono un EURO ad ogni Santa Messa, è riuscito in due anni a fare lavori di restauro in Santa Maria La Nova per circa 200mila Euro ed attualmente sta restaurando i locali dell’oratorio di via S. Francesco, grazie anche ad un contributo Regionale di 18.000,00 EURO. Nel riporre nella congrega alcuni scaffali donatigli dall’antica farmacia De Luca, Don Ciccio notò la presenza di un altare di rara bellezza e, temendo anche furti, pensò di farlo togliere per riposizionarlo nella cappella che accoglieva Gesù Eucaristia, anch’essa oggetto di ristrutturazione.

Questo primo lavoro fece venire alla luce una piccola parte dell’affresco, ma Don Ciccio tacque in attesa di vedere tutto quello che sarebbe venuto fuori togliendo la pala e gli altri marmi.

“Ai nostri fedeli va un ringraziamento specialissimo perché tutti questi lavori sono stati fatti con il loro sostegno economico ed ora ci stiamo occupando dell’oratorio, poi abbiamo il tetto da sistemare e vorrei un contributo del Comune, poi ci sono pale in restauro, altre da restaurare ed ora anche l’affresco. Un dono immenso, vedremo come fare per riportarlo al suo splendore. Anche se a breve ho una sorpresa da fare a tutti, un altro restauro che penso sarà gradito, un antichissimo baldacchino. Ma sarà una sorpresa. L’affresco che abbiamo trovato ci ha lasciato di stucco, per la bellezza e l’antichità. Quando notai l’altare che lo nascondeva, pensai che quei marmi così antichi e di ottima fattura non potevano stare lì in congrega e decisi di spostarlo nella Chiesa Collegiata, dove adesso è stato sistemato. Chi si aspettava di trovare dietro l’altare questa novità? E’ stata veramente una   felice intuizione spostare l’altare e la pala, già mandata al restauro, perché adesso la cappella di Gesù Eucaristia è più bella, ma trovare lì dietro un affresco del ’700 è stato eccezionale ed ho aspettato a dirlo finché non ne sono stato sicuro ed è stato messo alla luce”.

Rosanna Della Fonte

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