Cercola. Corto circuito istituzionale: ne paga le conseguenze il Trasporto Pubblico Locale

autobus

Cercola (Na). - Dopo gli ultimi accadimenti  che hanno coinvolto i rappresentanti del popolo nella scorsa seduta consiliare, considerando il blocco istituzionale , non si può accertare altro che a Cercola si è nel deserto amministrativo.

Ad avvalorare questo momento politico-amministrativo è l’Odissea che sta vivendo un’azienda di trasporto locale, che  dal 4 settembre è titolare di una concessione – rilasciata dalla Provincia di Napoli – per l’espletamento  servizio di trasporto  pubblico locale su  linea urbana ed extraurbana: il 90% del servizio ricade sul territorio comunale di Cercola.

Il momento  drammaticamente più divertente che si sta consumando è relativo alle convocazioni delle Conferenze di Capigruppo, ben tre nelle ultime tre settimane: utili solo ai dipendenti parapubblici  a prendersi il permesso a lavoro, visto che sono altamente improduttive, al pari dei consigli comunali.

Dall’8 settembre che la Gri. Ci. s.a.s.  lotta  contro i mulini a vento azionati dal sindaco Vincenzo Fiengo, quest’ultimo destinatario di una ventina di lettere della Gri. Ci. , sollecitanti l’applicazione delle norme nazionali e comunali che consentirebbero , avendo tutti i requisiti, l’inizio del servizio di trasporto pubblico di linea: che vedrà arrivare a Cercola 4 miniautobus che percorreranno tutti i punti critici e periferici della città.  Ma ad oggi il sindaco Vincenzo Fiengo non ha ritenuto opportuno rispondere alle richieste della Gri. Ci. s.a.s.

Il Consiglio Comunale va dritto a garantirsi lo status di  ”Organo Istituzionale al collasso”.    Organo che , nonostante sia stato sollecitato dagli uffici preposti , non adegua alle norme nazionali il Regolamento degli Impianti Pubblicitari n. 13/12.

Tre sono i punti che paralizzano il blocco delle pratiche edilizie per i Permessi a Costruire relativi all’installazione di paline e pensiline di proprietà della Gri.Ci.   E bloccano anche  la  concessione del servizio pubblicità sulle stesse  paline e  pensiline,  dalle quali i proventi finanzieranno il progetto “Cercola in Corsa”,  che resta a costo zero per l’amministrazione comunale di Cercola, Provincia di Napoli e Regione Campania. Ecco le norme “da adeguare”:

1. l’art 2. bis del succitato Regolamento degli Impianti Pubblicitari configurando le  tipologie di Impianti Pubblicitari  - Arredo Urbano dispone la previsione anche di paline e pensiline, funzionali alle fermate del Trasporto Pubblico,  che possano contenere avvisi ed affissione pubblicitarie; mentre nell’allegato a questo strumento normativo, parliamo dell’abaco tecnico, è  prevista la sola pensilina senza avviso pubblicitario. Questa incoerenza e contraddizione normativa sta contribuendo a far perder tempo all’azienda Gri.ci. , che ha richiesto un regolare   Permesso a Costruire di paline e pensiline  sulle sue fermate, ma la mancata previsione della pensilina con avviso pubblicitario nell’abaco tecnico  , ad avviso dell’Ufficio Tecnico Comunale,  blocca la pratica edilizia  fino al momento in cui il consiglio comunale non provveda a sanare questa incoerenza. Un’altra significativa criticità è relativa alla mancata pubblicazione dell’abaco tecnico sul sito ufficiale del Comune,  infatti la legge condiziona l’efficacia delle norme alla pubblicazione delle stesse. Chi garantisce che l’abaco tecnico non possa essere modificato , a seconda delle esigenze, dagli stessi uffici competenti? L’ufficio Tecnico da un paio di mesi ha comunicato al Sindaco Vincenzo Fiengo la necessità di rendere coerente il Regolamento degli Impianti Pubblicitari, ma il primo cittadino sarà distratto dalle turbolenze politiche del territorio, non va in consiglio comunale nemmeno per prevedere un piano pensiline sul territorio, del tutto mancante.

2. l’art.25 bis , al quale la Gri.Ci. s.a.s si è appellato,  è illegittimo rispetto alla norma nazionale che disciplina questa materia. L’art.25 bis erroneamente  riporta un limite di superficie espositiva : non eccedente i 2000 mq su tutto il territorio comunale, invece il dlgs n.507/93 fissa il  minimo di dimensionamento generale della superficie espositiva – sempre 2.000mq. ma non inferiore  ( 12 mq ad abitante), quindi si parte da  un minimo di 2o00mq, . Paletti erroneamente fissati dal regolamento comunale che  avrebbero reso  difficile anche la realizzazione del progetto “Cercola in Corsa”,  che si finanzia attraverso i proventi che arrivano dalle pubblicità su paline e pensiline..

3. La legge anticorruzione del 2014 ha sollecitato la questione che gli organi di controllo del territorio, esempio la Polizia Municipale, non possano entrare nelle dinamiche che realizzano procedure concorsuali e affidamenti diretti, in virtù del principio sancito dalla Costituzione Repubblicana relativamente alla separazione dei poteri. Invece,  all’art. 68 questo regolamento affida erroneamente il servizio pubblicità alla Polizia Municipale.

Queste anomale, incoerenti e contraddittorie disposizioni ,  stanno bloccando un imprenditore del territorio che si trova vittima della burocrazia e degli strumenti “contradditori” o “incoerenti” che il Consiglio Comunale, benchè informato, non procede d’urgenza a sanarli. Inoltre, manca del tutto la modulistica di accesso a questo servizio, materiale che doveva essere approvato e pubblicato dalla stessa Delibera Consiglio Comunale.

Ognuno ha le sue  responsabilità, e visti i ruoli, ognuno ne aumenta le proprie in base al grado di potere. A partire dal Presidente del Comunale, Vincenzo Barone,   impegnato a dirimere nauseanti ed inutili schermaglie tra gli eletti del popolo. Invece,  il sindaco Fiengo è “distratto”,  e non metabolizza le richieste legittime degli imprenditori locali, mentre   i consiglieri comunali  hanno cambiato pelle:   semplice alzatori di mano o donnine litigarelle.

Anche i due capioppositori hanno la loro dose massiccia di responsabilità. Giorgio Esposito, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, che all’epoca dell’approvazione del regolamento contestato  era componente dalla Commissione Integrata dei Beni Ambientali, carica che gli fu affidata dagli uomini dell’ex sindaco Tammaro,  attraverso una votazione in consiglio comunale. Esposito, geometra di professione, anche lui,  quando arrivò in commissione ambientale  la proposta della Giunta Tammaro,   relativamente a questo regolamento,  era impegnato nella sua lunga battaglia a cercare di convincere la Luna della legittimità della Variante al PRG, poi bocciata dal Tar Campania, e risulta comprensibile (?) il fatto che gli sia sfuggito la contraddittorietà di questo regolamento?

Mentre Salvatore Grillo, capogruppo del Partito Democratico, paladino ( a parole ) della legalità non si accorge dell’illegale regolamento degli impianti pubblicitari che sta paralizzando l’inizio del servizio di trasporto pubblico locale. Lo stesso Grillo non si è accorto nemmeno del parere rilasciato dall’ex comandante dei vigli urbani – suo cognato – ad un giorno della pensione ed in ferie ( pende sempre lo smarcamento 0 meno del cartellino) con il quale lo stesso  disponeva  l’obbligo della procedura concorsuale ed il pagamento della  Tosap per l’affidamento del servizio pubblicità su paline e  pensiline pubblicitarie della Gri. Ci. s.a.s. Parere smontata dalla legge e da alcune sentenze della Corte di Cassazione.

Davvero un momento triste per la città di Cercola, per i cittadini, per le istituzioni comunali e per la politica.

il direttore Gaetano Busiello

 

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