Cinque dei luoghi più incredibili del Sistema Solare recentemente illustrati sulla stampa dal professore universitario David Rothery

7-sistema-solare-pianeti-320x213

Si parla spesso dei posti meravigliosi che la natura ha creato sulla Terra, ma quali sono i paesaggi più incredibili del Sistema Solare? David Rothery, professore universitario di geologia planetaria, illustra in un articolo su The Conversation i cinque luoghi che ritiene più spettacolari al di fuori del nostro Pianeta.

Marte. Si chiama Valles Marineris ed è un enorme canyon: è lungo 3.000 chilometri, ampio altrettante centinaia e profondo fino a 8.000 metri.

Il canyon si formò probabilmente in seguito a fratture di natura tettonica, ma sarebbe diventato così profondo e ampio a causa dell’erosione delle forti alluvioni verificatesi oltre tre miliardi di anni fa.

 

Mercurio. Il bacino Caloris è invece un enorme buco sulla superficie di Mercurio: l’imponente cratere si è formato in seguito all’impatto di un asteroide 3,5 miliardi di anni fa e si è subito ricoperto di lava. Alla vista sembra una grande pianura calda, dove si superano i 400°C. Il cratere è circondato dalle montagne Caloris, alte duemila metri.

 

Venere. Per l’incredibile somiglianza con un paesaggio terrestre, Rothery indica l’Ovda Regio, una struttura geologica che ricorda alcune catene presenti sul nostro pianeta , formatesi in seguito alla collisione di due continenti e con una struttura “piegata”.

 

Miranda (Urano). Definita dalla NASA come “la rupe più alta del sistema solare”, Verona Rupes è una scarpata alta settemila metri situata su Miranda, la luna di Urano. Considerando la bassa gravità e l’assenza di atmosfera, se una persona cadesse dall’alto, impiegherebbe lunghissimi minuti per raggiungere il fondo: su un paracadutista in caduta libera passa la stesso distanza in circa quaranta secondi. Tuttavia, va anche detto che la pendenza del pendio sembra essere di soli 45°.

Data la temperatura diurna di Miranda, il suolo sarebbe ghiacciato e per nulla scivoloso.

 

Titano. Per concludere Rothery sceglie un paesaggio “magico”: è Ligeia Mare, una larga depressione piena di metano liquido su Titano, la più grande delle lune di Saturno. Con una superficie di 126.000 chilometri quadrati, il Ligeia Mare è paragonabile per estensione al nostro Mare Adriatico. In mezzo a questo mare c’è “l’isola che non c’è”, così chiamata perché appare e sparisce, come dimostrano le immagini catturate dalla sonda Cassini.

 

a cura di Luisa Ramaglia

 

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency