Cercola. Inaugurato MagmaWellness. Il governatore De Luca mette il sigillo al declassamento di un’opera in un’area di esclusivo interesse pubblico a commerciale

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Cercola (Na). – Ieri mattina, in via Europa , l’arteria panoramica che collega Cercola a San Sebastiano al Vesuvio e si immette sulla porta d’ingresso del Parco Nazionale del Vesuvio , si è consumato un ennesimo tragicomico evento politico/istituzionale che poco  avrebbe a che vedere con la tutela dell’interesse pubblico e la protezione della vivibilità dei territori. Si è inaugurato, in piena Zona Rossa vesuviana,  una parte del centro Magma Wellness: il governatore Vincenzo De Luca ha tagliato il nastro, affiancato dal sindaco Fiengo e da altri sindaci del vesuviano. L’aspetto che rende comica, per non utilizzare altri aggettivi, la situazione risulta essere questo: tutti i rappresentanti istituzionali sono arrivati a Cercola per “legittimare” il passaggio, di dubbia regolarità, di un’area ad esclusivo interesse pubblico a commerciale, sottraendo anche opportunità di utilizzo della struttura , sancite dagli strumenti urbanistici locali, delle categorie più in difficoltà della comunità: anziani e diversamente abili.

Le “congratulazioni” vanno innanzitutto al sindaco del comune di Cercola Vincenzo Fiengo, conosciuto in città per aver partorito ( miseramente fallito a seguito di sollevazione popolare ed esposti alle autorità competenti) l’iter amministrativo per costruire il più grande megaimpianto crematorio d’Italia, al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, al sindaco di Massa di Somma Gioacchino Madonna, al sindaco di Volla Pasquale Di Marzo, al sindaco di Portici Enzo Cuomo, al sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, al sindaco di Pollena Trocchia Carlo Esposito ed al sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno. Tutti distratti.

Fiengo “ringrazia” la famiglia Violante.Una splendida giornata con l’inaugurazione del #CentroMagma . Cercola avrà finalmente la sua #Piscina. Una struttura #sportiva all’avanguardia tra le più importanti in Italia. Hanno partecipato all’evento i responsabili delle forze dell’ordine, tanti #SindaciVesuviani ed il #PresidenteVincenzoDeLuca. Grazie alla famiglia #Violante che ha scelto la nostra città per un investimento così #Prestigioso”, ecco quanto dichiarato dal primo cittadino di Cercola Vincenzo Fiengo, poche ore dopo l’inaugurazione, in un post sulla sua pagina istituzionale di facebook. Ringrazia la famiglia Violante, ovvero i costruttori e proprietari del centro, per aver investito a Cercola e gli stessi, “beneficiando” dell’attività amministrativa del  sindaco Fiengo e del Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Barone, hanno stipulato  una convenzione con il Comune di Cercola che declassa ogni possibilità di tutela dell’interesse pubblico nel centro sportivo, addirittura, la Giunta Municipale Fiengo revocò una  delibera di Giunta Municipale, approvata dall’ex sindaco Tammaro,  che agevolava l’ingresso nella struttura, con relativi sconti gli anziani diversamente abili e studenti. Qualcosa suona male in questi ringraziamenti, semmai  il signor Fiengo avrebbe dovuto ricevere i ringraziamenti  della famiglia Violante per  aver ricevute tante “agevolazioni”.

Ai lettori de “Il Secolo Nuovo” offriamo un excursus storico sulla controversa vicenda politico amministrativa seguita dal nostra giornale sin dal 2015  che ha evidenziato diverse perplessità e profonde riflessioni nella cornice della mancata tutela dell’interesse pubblico nel rilascio della concessione edilizia in questione

Il centro Magma Wellness inizia a prender forma con il  Permesso a Costruire n. 12 del 10 Luglio 2015, rilasciato dall’Ufficio Tecnico Comunale  alla Violante Costruzioni s.r.l. in via Europa  per la costruzione in Zona C1 del vigente PRG – intesa come zona di esclusivo interesse pubblico – di due fabbricati: Edificio  A – Attività Amministrativa ed Edificio B Attività  Sportiva,  entrambi riconducibili alle destinazioni fissate dalla   cat. 5L , art. 5 delle norme tecniche di attuazione del vigente PRG.

Opera Pubblica od Opera Privata? Il quesito è giustamente alimentato  dalle  dichiarazioni di uno dei proprietari/fratelli, Ciro Violante, che ai microfoni di Radio Crc Italia, annuncia che ad affiancare la Piscina e le Palestre si stanno costruendo strutture che ospiteranno Bar, ristoranti, scuola internazionale di inglese, parrucchiere,  sportelli bancari ed altro. Il Secolo Nuovo  si  interroga, a distanza di quattro anni,  sulla natura di questa opera, visto che la zona è vincolata dalle norme del PRG in zona di esclusivo interesse pubblico, mentre le destinazioni annunciate da Ciro Violante  sarebbero riconducibili al terziario e commerciale.

Il Piano Territoriale Paesistico dei Comuni Vesuviani fa rientrare tale zona d’intervento – via Europa e via San Francesco d’Assisi –  in zona R.U.A ( Recupero Urbanistico Ambientale), in tale zona è applicabile il seguente articolo del PTP, in quanto sono prevedibili, tra gli interventi ammessi di nuovo costruzione solo quelli di Attrezzature Pubbliche a Standard, come recita la stessa norma:  “5. Attrezzature pubbliche.  Negli strumenti di pianificazione e di attuazione della pianificazione dovranno essere individuati suoli ed edifici esistenti di proprietà comunale da destinare, previo recupero, ad attrezzature pubbliche per il rispetto degli standards urbanistici ai sensi della leggi statali e regionali. Qualora detti immobili non risultino idonei alla destinazione programmata possono essere individuati suoli o edifici privati da destinare a tale scopo. Gli interventi da realizzare. in dette aree dovranno, comunque, tener conto dei criteri di tutela paesistica (rispetto dei punti di vista panoramici; rispetto della geomorfologia del terreno; divieto di terrazzamenti). L’altezza degli edifici di nuova costruzione non potrà superare quella media degli edifici esistenti al contorno e, comunque, non potrà superare i 10 metri.” Alla luce della interpretazione della norma e in base allo studio delle procedure amministrative che hanno caratterizzato questo provvedimento non risulterebbe che l’amministrazione comunale abbia operato la ricognizione dei suoli di sua proprietà al fine di proteggere il consumo del suolo e trarne vantaggi diretti per la collettività, anzi sembrerebbe che non siano state prese in considerazione vecchie proposte della FIPAV Campania, ente gestore della Cittadella Sportiva di Caravita, volte a prevedere la migliorie, previste come obbligo del gestore dalla convezione stipulata con il comune di Cercola, con la previsione  delle quali si poteva arricchire l’ampia offerta di attrezzature sportive, che in seguito, restavano nella proprietà dello stesso Comune di Cercola. Perché questi impianti sportivi  e l’edificio amministrativo non sono stati previsti nella cittadella sportiva di Caravita, visto che il Piano prevedeva anche la costruzione di una foresteria in quel sito? Perché non si è tenuto del divieto fissato dal Piano Territoriale dei Comuni Vesuviani sul fronte del rispetto dei punti di vista panoramici; rispetto della geomorfologia del terreno; e divieto di terrazzamenti? Quale organo del Comune di Cercola ha dichiarato l’interesse pubblico di queste due megaedifici in costruzione, quantificabili in quasi dieci mila metri di cubatura cementizia che sta colando nella strada panoramica che porta all’ingresso del Parco Nazionale del Vesuvio?

Destinazione Palazzo Amministrativo. Nella categoria 5L dell’art.5 delle Norme tecniche di Attuazione al vigente Piano Regolatore Generale si prevedono destinazioni  di Attività amministrative: servizi postali e telefonici, servizi comunali e della Protezione Civile, servizi finanziari, giudiziari, militari e per la Pubblica Sicurezza.. Da rilevare che l’arch. Gasparrini, redattore del Piano Regolatore Generale, precisò in una nota del 2007 inviata all’ex sindaco (dal 2002 al 2007) Giuseppe Gallo che nella destinazione servizi finanziari della cat. 5L non rientravano sedi di società e società immobiliari, solo attività finanziarie riconducibili ad enti dello Stato, quali Ministero del Tesoro, Ministero delle Finanze. Gasparrini esclude la presenza degli sportelli bancari, tantomeno quella di parrucchiere, scuola internazionale di inglese, bar e ristoranti.  Quindi, si necessità di capire la destinazione pubblica di questa megacubatura cementizia che sta colando  in dispregio della veduta panoramica della zona e del contesto ambientale: non si capisce il vantaggio per il Comune e per i suoi cittadini, in particolare in termini di fruibilità.

Convezione a tutela dell’interesse pubblico tra Comune di Cercola e Violante Costruzione “sottratta” al Consiglio Comunale: “rinunciando”  ai poteri di formazione e controllo fissati dall’art.13, comma j dello Statuto Comunale e dall’art.58 delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG. Chi vi scrive non riesce a comprendere quale sia  la disposizione di legge che ha “obbligato”  l’amministrazione comunale a prevedere che la stipula della convenzione rientrasse nei poteri esclusivi del capo dell’UTC, visto che la giurisprudenza consolidata, lo Statuto Comunale e le Norme Tecniche di Attuazione prevedrebbero un intervento degli organi di indirizzo politico nella previsione dell’interesse pubblico e nel successivo controllo.  L’art.13, al comma J lo Statuto Comunale dispone quanto segue“ Poteri del Consiglio Comunale…….. J) …. Gli appalti e le convenzioni non siano espressamente  previsti in atti fondamentali del Consiglio Comunale o che non costituiscano mera esecuzione e che, comunque, non rientrino nell’ordinaria amministrazione di funzione e competenza della Giunta, del segretario o di altri funzionari.” Quindi, tale convenzione da stipulare rientra, da quanto emerge dallo Statuto Comunale, nei Poteri del Consiglio Comunale, unico organo a formare  e difendere la tutela di interesse pubblico, nel dibattito che si sviluppa tra i rappresentanti eletti dal popolo,  fissate dalle norme vigenti. Inoltre, anche le Norme tecniche di Attuazione al vigente PRG , all’art. 58 lascia palesare un intervento consiliare a sostegno dell’interesse pubblico, precisamente all’art. 58 delle stesse che recitano quanto segue: “… Sia all’esterno che all’interno dei perimetri delle ARU, le attrezzature pubbliche possono anche essere realizzate e gestite come servizi privati ad uso pubblico ed in tal caso la procedura attuativa è la Concessione convenzionata ai sensi dell’art.102 delle codeste norme tecniche. La convenzione dovrà definire oltre i contenuto del previsto scambio pubblico – privato , gli impegni che il privato realizzatore dovrà rispettare nel tempo per garantire le caratteristiche funzionali  previste e le modalità d’uso da parte di specifiche categorie i utenti individuate dal comune , affinchè le opere si configurino di interese pubblico nel rispetto dei criteri di redditività dell’investimento privato.” Dalla lettura di quanto disposto dalle norme tecniche di attuazione si evince chiaramente il coinvolgimento del consiglio comunale come unico organo rappresentativo della volontà popolare nell’individuare quali categorie di utenti debbono essere “garantite” nell’utilizzazione del bene di interesse pubblico, mica il capo dell’UTC detiene il potere di indirizzo politico? La proposta di convenzione deve partire dal Comune, non come è accaduto in questo caso che è stata ad appannaggio della Violante Costruzioni s.r.l. Nei fatti la mancata tutela dell’interesse pubblico si evince dalla mancanza dei contenuti della convenzione allegata al Permesso a Costruire in questione. Anche la durata del vincolo della destinazione di uso pubblico dei fabbricati lascia campo a riflessioni particolari visto che     la durata della destinazione pubblica – prevista dall’art.6 della convenzione –  di questi interventi edificatori è fissata in “ senza alcun limite di tempo”, che potrebbe  significare che già da domani per volontà unilaterale del privato il bene costruito potrebbe esaurire la sua funzione di uso pubblico?

Nel corso dell’inchiesta giornalistica sulla questione chi vi scrive si è  imbattuto su di un curioso parere presentato al segretario generale dott.ssa Impresa dal presidente del consiglio comunale Vincenzo Barone, dal quale emergeva il dato che non si necessitava di portare in consiglio comunale, in quanto non previsto dallo Statuto Comunale e dalla Normativa Vigente questo obbligo nel passaggio consiliare. Visto che , ad avviso di chi vi scrive,  sia lo Statuto Comunale che le Norme Tecniche di attuazione al vigente PRG lasciano intendere l’obbligatorietà del passaggio in consiglio comunale,  si interroga  se è stato determinante il mancato passaggio consiliare della convenzione in questione il parere dell’avvocato Anna Nunziante o rappresenta una semplice volontà del sindaco Vincenzo Fiengo, dell’assessore all’urbanistica Riccardo Meandro e del presidente del consiglio comunale Vincenzo Barone? Questi ultimi amministratori, in diverse note inviate alla segretario generale, ponevano i loro dubbi sul legittimo passaggio consiliare della convenzione, a fronte della posizione perentoria della responsabile Anticorruzione dell’epoca, che  invitò gli amministratori locali coinvolgere il consesso civico.  Comunque,  l’avvocato Nunziante  riveste una curiosa posizione nella vicenda: la quale fu incaricata, attraverso delibera di Giunta Municipale n.67/2014, a difendere il Comune contro il ricorso al Tar Campania,  presentato dalla stessa Violante Costruzioni, quest’ultima accusava l’UTC dell’illegittimo silenzio serbato nei confronti della propria istanza, datata 2007, relativa all’istanza di Permesso a Costruire di una Casa di Riposo, di una Palestra e di una struttura destinata a servizi socio assistenziali. “Si è costituito in giudizio l’amministrazione comunale – difeso dall’avv. Nunziante – che, con memoria, ha chiesto genericamente il rigetto del ricorso senza sviluppare ulteriore argomentazione difensive”, ecco quanto decise il Tar Campania sul silenzio serbato dal Comune sulle suddette richieste di rilascio dei Permessi a Costruire. Ci  si è chiesto: perché il comune di Cercola si costituì in giudizio, visto che, nei fatti, non si è fatto difendere? Inoltre, la stessa Nunziante  il 23 settembre 2014 rilasciò un parere al Comune di Cercola,- c’è stato e o meno il pagamento di questo incarico? –  poi presentato da Barone al segretario generale Impresa, dal quale emerse la posizione di non prevedere il passaggio consiliare sul tema della convenzione , già citata precedentemente. Quindi, il legale , incaricato dal sindaco Fiengo  e dalla sua Giunta, non solo non sviluppa difese contro la Violante Costruzioni, “regala” un altro parere al privato , visto che nessun impegno resta a carico del privato dalla semplice sottoscrizione dello schema tipo di convenzione del 2004, visto che mancano i contenuti di interesse pubblico. Un’altra nota curiosa a margine emerge dal fatto che lo storico difensore del Comune di Cercola – l’avv. Antonio Palma – questa volta, in tale ricorso, difende la controparte Violante Costruzioni s.r.l..

Le sentenze al Tar Campania del 2010 che vedono vittoriosa la Violante Costruzioni s.r.l. sul tema della conclusione dei processi amministrativi , relativamente, alle istanze presentate, nel 2007, dispongono le seguenti destinazioni: un edificio per palestre; un edificio per casa di riposo; ed un edificio per sruttura destinata a servizi socio assistenziali? Perché l’UTC ha rilasciato i permessi a costruire per una piscina semiolimpica ed un palazzo da destinare ad uffici amministrativi, senza capire la natura di questi ultimi. Poi, a Radio Crc Italia i proprietari parlano di bar, ristoranti, parrucchiere e sportelli bancari.

Il Secolo Nuovo, a mezzo via Pec, in questi anni ha posto le domande contenute in questo pezzo giornalistico al sindaco Vincenzo Fiengo, al Comandante della Poplizia Municipale Bruno D’Ambrosio ed al segretario generale del Comune di Cercola  dell’epoca Maria Rosaria Impresa, senza ricever risposta.

a cura del direttore Gaetano Busiello

 

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