Cercola. Bufera nel PD, Paudice avrebbe firmato la convocazione di un consiglio comunale a sua insaputa?

ONOREVOLI PD NELLA SEDE PD CERCOLA

Cercola (Na). – In poco meno di un mese la “rinnovata” ( composta dai riferimenti e parenti  di Ciro Maglione e Pasquale Aprea) segreteria del Partito Democratico -Rino Sito ha dato prova di un’imbarazzante azione politica sul territorio.

In queste ore tiene banco la delicata questione, da confermare o da smentire,  che vedrebbe coinvolto il consigliere comunale Giovanni Paudice, che si sarebbe visto firmare una richiesta di convocazione del consiglio comunale a sua insaputa.  Lo stesso Giovanni Paudice avrebbe chiesto una convocazione urgente del coordinamento e della segreteria politica del PD Cercola al fine di verificare le responsabilità : se confermata questa voce chi avrebbe  protocollato la richiesta di convocazione del consiglio comunale contenenti anche le firme di Salvatore Grillo e di Diego Maione? E chi avrebbe apposto materialmente la firma di Paudice sotto quel documento? Il Secolo Nuovo resta a disposizione delle parti in causa al fine di chiarire la vicenda,  offrendo l’opportunità di fronteggiare adeguatamente le voci circolate in città e negli ambienti politici locali su questo fronte.

“Con gli emendamenti allo statuto del Consorzio Cimiteriale, proposti dal PD ed approvati all’unanimità, abbiamo garantito e difeso i diritti dei nostri concittadini.” Ecco quanto “clamorosamente”  pubblicato sulla pagina ufficiale di facebook “PD Cercola – Rino Sito” lo scorso 19 febbraio, all’indomani del disastroso consiglio comunale chiamato ad approvare le modifiche statutarie proposte dall’assemblea dei sindaci del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali.  La riflessione politica a margine di quel consiglio comunale si fonda su questo interrogativo: la segreteria del PD Cercola, il consigliere Salvatore Grillo ed il suo suggeritore legale sono inadeguati ai ruoli che ricoprono  oppure erano delle pedine  nella strategia del compagno di partito Pino Capasso . sindaco di San Sebastiano al Vesuvio – alla ricerca spasmodica di una causa di incompatibilità,  necessaria per garantirsi la decadenza? Infatti, l’emendamento – bidone , presentato da Grillo in consiglio comunale,  ha violato palesemente l’art. 5 della  Convenzione tra i Comuni del Consorzio Cimiteriale, ma il fatto che mette il PD Cercola in serio imbarazzo sul fronte della  credibilità e consistenza politica è relativa all’approvazione, senza batter ciglio, dell’eliminazione (art.10 Statuto Consortile) dell’incompatibilità tra consigliere comunale e consigliere di amministrazione del consorzio cimiteriale,  abrogazione illegittima che ha nascosto il lasciapassare per Pino Capasso, poi bloccato da un diffida di Gennaro Manzo, ad entrare nel CDA cimiteriale per garantirsi una decadenza che eviterebbe il commissario prevettizio, in caso di candidatura alle elezioni regionali del politico di San Sebastiano al Vesuvio, e resterebbe in carica la sua coalizione politica guidata dal vicesindaco Salvatore Sannino.

L’imbarazzo più forte che sta uscendo  in città affonda le radici nella nomina, fatta da  Antonio Tammaro ( segretario PD Cercola),  di un ex brigatista rosso nel coordinamento del partito a Cercola. A poche ore dalle commemorazioni di Aldo Moro, ed a 37 anni dalsuo feroce assissinio, si è levato un velo di rabbia ed indignazione in città ed in tutta la nazione. Sono diventati irritanti i democratici di Cercola come restano  inascoltabili le loro dichiarazioni sul fronte legalità e questione morale, pare che anche il manifesto di Enrico Berlinguer in sezione si sia capovolto da solo. Tutti ricordano le parole di Bianca Berlinguer, nel film “Quando c’era Berlinguer” di Walter Veltgroni, dedicato al padre: ” Un giorno, nel periodo del sequestro di Aldo Moro, papà riunì i suoi figli e disse che nel caso fosse capitato a lui la stessa barbaria subita da Aldo Moro ci ordinò di non trattare con i brigatisti rossi, preferiva morire. ” Invece, in un sol mese, l’illustre sconosciuto Antonio Tammaro, attuale segretario cittadino del PD, ha “violentato” una storia di cultura e di appartenenza da far rabbrividire anche l’ultimo estremista di CasaPound.

Anche sulla populistica ordinanza del sindaco Vincenzo Fiengo, relativamente al divieto dei distacchi per i morosi della Gori s.p.a, il PD Cercola  ha prodotto il silenzio dei “figlioli politici ”  di Ciro Maglione.  La Gori in città è intesa come  il carrozzone politico che ha dominato la scena istituzionale e clientelare degli ultimi 15 anni, dove lo stesso Maglione è stato consigliere di amministrazione dal 2001 al 2010. La coincidenza che ha fatto poi assumere in quegli anni candidati, figli di consiglieri comunali e dirigenti di questa sezione è nient’altro che storia della città

Pare che sul tavolo di Venanzio Carpentieri, segretario provinciale del Partito Democratico, starebbe arrivando una dettagliata relazione dei democratici fuori dal partito  su quanto stanno producendo i democratici della sezione Rino Sito  su Cercola. Commissariamento del partito in arrivo?

il direttore Gaetano Busiello

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