L’eurodeputato Rivellini a Prato: subito in UE discussione per aiutare i cinesi, ma anche gli italiani

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Napoli. – L’eurodeputato Enzo Rivellini (Fi/PPE) ha diffuso la seguente dichiarazione: “Oggi nella qualità’ di presidente della delegazione interparlamentare UE/Cina e come promotore di una proposta di legge per l’istituzione di uno statuto europeo dei lavoratori, che tra l’ altro prevederà’ una regolamentazione comunitaria sulla sicurezza del lavoro, ho visitato a Macrolotto di Prato l’azienda-dormitorio di cittadini cinesi teatro del tragico rogo delle scorse settimane.

Ho incontrato il prefetto di Prato, l’assessore regionale Allocca, il sindaco Roberto Cenni e la giunta comunale. Sono stato accompagnato sul luogo del disastro dall’assessore Aldo Milone che in maniera forse un po’ enfatizzata e’ definito lo “sceriffo” di chinatown ed ho potuto constatare la sua esperienza e la sua determinazione.
Alla luce anche della lettera che il presidente Barroso mi ha inviato il 16 dicembre, in cui invita l’on. laszlo a discutere la mia proposta di legge sullo statuto europeo dei lavoratori, si è’ oggi deciso di organizzare a Bruxelles una riunione della delegazione che presiedo per affrontare le difficili tematiche delle tante aziende cinesi in europa e in particolare in Italia che devono integrarsi per evitare disfunzioni come quella della città’ di Prato dove migliaia di clandestini (50mila?) creano scompensi su una popolazione di meno di 200mila abitanti.
Inviterò’ il governatore Rossi, il sindaco di Prato, l’ambasciatore cinese. Sara’ quella l’occasione anche per capire come si può avere un sistema dove un imprenditore italiano non può’ ritirare più di mille euro in contanti in banca e poi si stima che i cinesi abbiano ”esportato” negli ultimi anni circa 5 miliardi di euro in Cina e come sia possibile che si stimi dal 2007 al 2012 siano stati erogati oltre mille mutui a cinesi “nullatenenti” e ancora come sia possibile continuare con sequestri di aziende in mano a prestanome che non avranno alcun risultato pratico se non quello di ingolfare la nostra giustizia.

In parole povere occorre arrivare ad avere integrazione e libera concorrenza con pari diritto per tutti anche dei nostri connazionali che a quanto mi è dato sapere dopo la mia visita sono oggi la vera “minoranza” discriminata”.

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