Torre del Greco. Zorama, “Involitudine Solo Live” per l’U.N.I.T.A.L.S.I

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Torre del Greco (Na). – Grande attesa per il ritorno di Zorama presso la struttura estiva per il campus organizzato dall’U.N.I.T.A.L.S.I. di Torre del Greco. Il prossimo venerdì 20 luglio alle ore 21, infatti, a distanza di un anno, il cantautore rock ricalcherà la scena del palco allestito presso il settimo circolo di via S. Elena. Lo scorso anno Zorama bissò il suo riuscitissimo concerto aprendo poi successivamente, anche il live de i Cugini di Campagna. Il musicista campano si esibirà ancora una volta da solo, accompagnandosi al piano elettrico e alla chitarra acustica e, ripercorrendo il suo repertorio originale con l’aggiunta di alcune cover. Non mancheranno in scaletta i brani estratti dal suo ultimo disco “Involitudine”.

Inquietudine, viaggio e mistero hanno sempre caratterizzato l’affascinante mondo musicale di Zorama. Merito del personalissimo mix di rock pulsante di oscurità, di melodie e armonie caratterizzanti e di incursioni prog, ma anche dei testi carichi di criptica tensione. In “Involitudine” il cantantaurocker di sangue ischitano (la madre è nata nell’isola verde), enfatizza la componente gotica, amalgamandola con livelli di “barocchismo” mai estremi. Estremi che sfociano nella musica classica, fino a comporre un robusto disco di rock cantautorale.

Il terzo album in studio, quello più difficile da realizzare, registrato tra Olginate (Lc), Casalnuovo (Na) e Grottaglie (Ta) e, masterizzato dall’anglosassone Mark Shirer, già collaboratore de The Cure e de i Placebo, suona potente e poderoso, riflettendo all’ascolto un rock suggestivo che rispetto al passato concede poca indulgenza alla melodia troppo orecchiabile. Il caratteristico falsetto di Zorama lascia posto ad una voce più matura e graffiante, le chitarre sembrano “rubate” qua e la ai vari David Gilmour , Joe Satriani e Johnny Greenwood nelle loro roboanti e, allo stesso modo, affascinanti emissioni di mini assoli riuscitissimi. Fra le 18 tracce che compongono quest’opera di rock cantautorale, spiccano senza dubbio, “La Morte Sulla Lingua”, “I Miei Comunicati”, “L’Incontro e L’Addio”, “Quanto Mi dai” (scritta sapientemente con sua maestà Franco Migliacci) “Musa Delle Muse” e la title tracks “Involitudine”. In conclusione, altra nota di merito va alla costruzione degli arrangiamenti, che si sposano benissimo al progetto “Involitudine”, soprattutto se si mette a confronto con i precedenti dischi. Una crescita totale, di ampio respiro e strutturalmente maniacale. Il risultato e’ da considerarsi senza alcun’ombra di dubbio più che positivo. È un album complicato ma accessibile (non a tutti!) a gradi, un concept in continua evoluzione e tutto da scoprire. Vanno premiati, ancora una volta, il coraggio e l’originalità di una complessità non rincorsa a tutti i costi, ma endemicamente presente nel DNA di Zorama.

 

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