San Sebastiano. Il PD “perde”la bussola. Manifesto al veleno contro “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”

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San Sebastiano al Vesuvio (Na). –In queste ore,  la sezione di San Sebastiano al Vesuvio del Partito Democratico,  ha fatto affiggere dei manifesti di attacco all’impeccabile opera di opposizione degli uomini del “Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”, i cui contenuti sono sintomatici di una profonda debolezza nel replicare alle diverse contestazioni amministrative sollevate dagli uomini di Manzo  Clamorosamente, e senza tenere conto del comune senso del pudore, i democratici escono con un manifesto,  all’indomani della vera e propria fuga dal consiglio comunale fatto convocare da Gennaro Manzo, e dai suoi uomini. “Perché questi signori del partito di Bersani non si confrontano in consiglio comunale? E perché scappano dalle convocazioni di Gennaro Manzo? E quale credibilità hanno oggi questi signori democratici, dopo aver desertato i consigli comunali?”, ecco gli interrogativi di facile risposta che si son posti i sansebastianesi alla visione del manifesto PD.

La squadra che sostiene il sindaco Giuseppe Capasso sta evidenziando un’aggressività, fuori dai canoni normali,  ed in particolare, una scarsa capacità di confronto con l’opposizione,  guidata dal leader Gennaro Manzo.

Le  diverse azioni contestate nel manifesto   sarebbero , in modo preoccupante, oggi al vaglio degli inquirenti, quali la questione della piscina comunale, dell’occupazione, sembra senza titolo, degli immobili comunali e , pare anche sulla problematiche del presunto spreco della gestione amministrativa dei cani randagi.

Una “piazzata da bar” ha caratterizzato l’apertura del manifesto. “Il bue chiama cornuto l’asino”, questa  tipica e volgare espressione che fotograferebbe  la caratura intellettuale e la capacità di linguaggio dei vertici dell’amministrazione comunale di San Sebastiano al Vesuvio.

“Caserma dei Carabinieri. San Sebastiano al Vesuvio perderà la caserma dei Carabinieri sarà causata dall’avidità dei proprietari (uno dei quali è consigliere della Lista Manzo che ha dato lo sfratto , pur essendoci  un vincolo di destinazione dell’immobile.” Questo passaggio del manifesto dimostra in modo eloquente, al di là di una maccheronica elencazione del fatto, un attacco personale ad un consigliere di minoranza, il quale si trova già a subire economicamente una morosità, di quasi due anni, e si deve anche riguardare dall’invasione, di chi amministra la città, nei suoi affari personali. Chi vi scrive, ha assistito e pubblicato gli annunci, nelle diverse competizioni elettorali, nelle quali  si è presentato l’attuale sindaco Capasso,  i quali prevedevano tra i   punti di forza dei suoi programmi elettorali proprio  la costruzione della nuova caserma. Perché oggi il sindaco Capasso non”vola”  al Ministero degli Interni, tutti i giorni, e tenta di risolvere la questione che, di fatto, risulta essere gravissima, in quanto si rischia di perdere in modo definitivo un presidio di legalità che garantisce più sicurezza ai cittadini? Perché il sindaco Giuseppe Capasso, e questi democratici , non si sono presentati in consiglio comunale, convocato da Manzo, per discutere insieme di soluzioni idonee a non trasferire i Carabinieri in altri comuni? Perché a Capasso non interessa trattenere sul territorio i Carabinieri?E perchè proprio Gennaro Manzo si batte contro il trasferimento  della Caserma dei Carabinieri a San Sebastiano al Vesuvio?

Sia sugli immobili comunali, che sulla piscina comunale, per arrivare  alla questione dei cani randagi, sono avviate diverse indagini, a seguito di dettagliati esposti peresentati da Gennaro Manzo, il quale ha ravvisato una sorta di presunta e sistematicata irregolarità negli atti amministrativi  che sarebbero stati adottati dall’amministrazione e che, a suo avviso,  avrebbero determinato danni erariali,   presumibili in diversi milioni di euro. Anche il presunto affidamento senza gara d’appalto del servizio smaltimento dei rifiuti sarebbe sotto l’attenzione dell’opposizione.

“Quota Rosa. E’ la rappresentazione più evidente della doppiezza politica della lista Manzo. Taccino sulle giunte maschili dei comuni a maggioranza di centrodestra come Pollena Cercola, Volla ed altri 41 comuni e poi si fanno i paladini della legalità a San Sebastiano. Il vero ricorso è stato presentato dalle donne  Partito Democratico, con le quali si è concordato di procedere all’adeguamento della Quota Rosa prima del Tar.” ecco un altro passaggio delicato del manifesto dei democratici. Questo passaggio manifesta in modo chiaro tutte le contraddizioni e le difficoltà a produrre politica da parte dei dirigenti del Pd di San Sebastiano al Vesuvio. Premettendo, che Cercola, amministrato dal centrodestra, e molto vicino al sindaco Capasso, attraverso i flirt “politico-tecnico” con l’assessore ai lavori pubblici Mario Montella, vanta poche eccellenze ed una di queste  è quello del rispetto della Quota Rosa, infatti oltre alla Polito,, troviamo anche un altro assessore donna,  appena nominato, Giulia Cianciulli. Al di là di questa “strana” ignoranza del PD, la contraddizione è delle più forti per una semplice ragione: “Il Popolo di San Sebastiano –  Manzo Sindaco”, nasce come movimento prettamente territoriale, ovvero sansebastianese. Ma il fatto più clamoroso, ed a tratti, inspiegabile è questo:  perché il PD nota una quarantina di comuni senza il rispetto della Quota Rosa, e non si è prodigato fin dall’inizio della consiliatura a farla rispettare dai suoi governanti?  Il più classico degli autogoal è stato siglato ammettendo che il ricorso è stato depositato dalle donne del PD, e solo ed in seguito ad un accordo, raggiunto appena 24 ore prima, della celebrazione del ricorso al Tar, il sindaco Capasso ha deciso di inserire la Donna in Giunta. Ma il PD  di San Sebastiano al Vesuvio sa che ha mantenuto e sostenuto una giunta illegale per otto mesi? Ma il PD di San Sebastiano al Vesuvio è a conoscenza che gli atti emessi da una giunta illegale potrebbe essere impugnati? Ma il PD è a conoscenza che tra i valori fondanti del proprio partito resta il rispetto della Quota Rosa in tutti gli organismi amministrativi e non ? Il PD si rende conto di aver “violentato” con quella Giunta maschilista il voto e la buona fede delle donne sansebastianesi?

Un paio di note di colore arrichiscono la folcloristica azione politica del PD. La prima è proprio l’intolleranza, oggi diventata probabilmente  patologica,  all’azione amministrativa di Gennaro Manzo, il quale sta incassando gli elogi ed il sostegno di tantissimi sansebastianesi. E proprio questa leadership sul territorio fa soffrire “i democratici”,  tant’è vero che si palesa sul manifesto, i quali indicano  il nome del partito in modo errato, forse voluto, ma sempre patologico rimane il fatto. Il PD scrive di  lista Manzo, ma il nome è “il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco”. Forse per qualche lapsus freudiano non riescono a metabolizzare sia il  Manzo Sindaco, che in effetti l’opposizione  oggi è realmente Il Popolo di San Sebastiano, sia come nome della lista che , visti i risultati,  la stessa gente.

L’altra nota di colore è un fatto tecnico. I consiglieri comunali Uniti per San Sebastiano non si sono mai dichiarati di rappresentare il PD i in consiglio , quindi, che senso politico ha l’affondo sui manifesti del PD. Qual è la reale posizione del PD di San Sebastiano al Vesuvio? I consiglieri comunali di Uniti per San Sebastiano sono del PD? Mentre dall’altra parte è stata chiara fin dall’inzio la posizione dei tre consiglieri de “Il Popolo di san Sebastiano – Manzo Sindaco”, che hanno confermato a più riprese in consiglio comunale di non cambiar casacca nell’assise cittadina, in quanto sono stati eletti sotto il simbolo di questa civica.

Il Partito Democratico “attaccando” in modo inopportuno i legittimi interessi di un consigliere comunale dell’opposizione,  non può più meravigliarsi che in consiglio comunale, qualsiasi consigliere di opposizione,  si potrebbe alzare e ribadire il concetto, già espresso nella scorsa seduta consiliare,   della propria e familiare  onestà,  al cospetto di pezzi importanti della maggioranza che sostiene il sindaco Capasso,  che avrebbero avuto diretti familiari coinvolti in delicate vicende giudiziarie, sembra anche con arresti eccellenti annessi, durante Tangentopoli ed anche negli Ottanta. Il clima che fa respirare il PD,  tentando di personalizzare il confronto politico, con toni duri, e fuggendo dal consiglio comunale e dalla discussione democratica delle questioni messe in discussione dall’opposizione, sta per produrre un corto circuito istituzionale che ricadrà negativamente, in tutta probabilità,  sui legittimi interessi dei sansebastianesi

il direttore Gaetano Busiello

1 Commento

  1. rossi scrive:

    Sulla questione della caserma dei carabinieri bisogna dire che nella passata amministrazione ben due strutture confiscate alla camorra sono state
    destinate dalla maggioranza di allora a caserma ,una,e ad alloggi là seconda.

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