BILANCIO, PROVA DI FEDERALISMO COMUNALE

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SANT’ANASTASIA. – Bilancio preventivo alla prova del federalismo comunale e una maggiore competenza organizzativa per far decollare l’autonomia finanziaria degli Enti locali. Di questo si è parlato nel convegno organizzato giovedì
scorso dall’assessore alla Programmazione Economica Armando Di Perna nella sala consiliare di palazzo Siano. Sullo sfondo, una preoccupazione: «Le ultime vicende amministrative possono rallentare se non stravolgere un iter così avanzato»? In altri termini, riuscirà il federalismo a vedere la luce? Un Sì categorico è arrivato dal prof. Francesco Delfino, componente dell’Osservatorio Finanziario Enti Locali Ministero dell’Interno, membro della Commissione  paritetica (COPAFF), rispondendo alla domanda dell’assessore.«Il Bilancio di previsione 2011 è già un  documento di federalismo, anche se in fase transitoria fino al 2013; alle Province, invece, toccherà il prossimo anno».

Insomma, indietro non si torna. «Con la razionalizzazione del sistema
tributario si cerca di raddrizzare “l’albero storto” per garantire la massima
responsabilizzazione di tutti i livelli di governo» ha proseguito Delfino. Ma è
necessario «un cambiamento totale degli attori politici e della dirigenza
pubblica locale: molti amministratori non hanno ancora capito dove stiamo andando».
Intanto per far quadrare i conti  -  «il patto di stabilità, la difficoltà di
pagare le imprese, il taglio dei trasferimenti statali (in totale circa 1
milione di euro comprensivo della riduzione delle entrate tributarie)» le
maggiori criticità individuate dall’assessore Di Perna   -  il suggerimento
dello studioso è di fare le pulci al bilancio tradizionale. «I residui passivi
(poste di bilancio impegnate e non spese, ndr) sono debiti effettivi o
accantonamento di risorse? Secondo l’Istat soltanto il 30 per cento corrisponde a debiti reali».

«No all’aumento della pressione fiscale per fare cassa: è una
politica sbagliata» ha sottolineato l’esponente del Copaff . «Prima bisogna
guardare nei propri conti; investire di più nel settore dei tributi; e, poi, c’
è la necessità di una gestione partecipata non solo del responsabile
finanziario ma di tutta la dirigenza: . anche gli ingegneri e gli architetti si
devono sentirsi coinvolti». «E’ duro -ha detto il sindaco Carmine Espositosoprattutto per la macchina amministrativa, lavorare in sinergia. Ma bisogna avere il coraggio di dotarsi  di una classe burocratica capace. Questa riforma -ha continuato Esposito- ha il merito di indurre la politica a rinnovarsi selezionando la classe dirigente di domani». Il federalismo dunque «non provoca la secessione, ma solo la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti» ha concluso il primo cittadino.
Diverse le domande dal pubblico composto da dipendenti e professionisti del
settore, coinvolti in una discussione di alto profilo tecnico e strategico. Tra
gli altri partecipanti al convegno, il dirigente dell’area finanziaria del
Comune di Torre del Greco Mimmo Boriello, il consigliere Pasquale Sanseverino in rappresentanza del Comune di Pomigliano d’Arco, insieme alla dirigente De Falco e al segretario comunale Carmela Cucca.

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