Cercola. Tabelloni Abusivi, il “quadro della vergogna” ancora in bella mostra. I “comunali” proteggono (?) le autorizzazioni illegittime

tabelloni abusivi via argine

Cercola (Na). – Al peggio non c’è mai fine: a un mese dalla richiesta di  rinnovo delle autorizzazioni per l’installazione dei megatabelloni pubblicitari emerge di  fatto la volontà dei responsabili di servizio e del governo comunale di portare a compimento la durata triennale delle autorizzazioni ( ex art. 17, comma 10 e 11 del Regolamento Comunale degli impianti Pubblicitari ) , si teme senza l’attribuzione di sanzioni e segnalazioni all’Autorità Nazionale Anti Corruzione per le 5 “infedeli” aziende concessionarie del servizio pubblicità su questi impianti.

Dal gennaio 2014 , quindi, sotto l’Amministrazione Comunale Fiengo, sono stati installati su tutto il territorio comunale 40 megatabelloni pubblicitari in piena violazione del Codice della Strada e del Regolamento Comunale degli Impianti Pubblicitari. Il gioco di rimbalzo delle responsabilità , durato quasi tre anni ( tutta la durata delle autorizzazioni ), oggi ha un nuovo ed irritante capitolo. In queste ore la triade dei funzionari comunali – ossia il responsabile dei tributi ( Luigi Pacella ), il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale ( Ing. Ciro De Luca Bossa ) ed il Comandante della Polizia Municipale ( Bruno D’Ambrosio ) – che si occupano per responsabilità istituzionali del caso hanno partorito una nuova genialata: un’altra relazione inviata al sindaco Vincenzo Fiengo ed agli assessori. Al posto dell’annunciato provvedimento di decadenza dell’autorizzazione e di revoca del servizio pubblicità , è arrivata,  invecem  un’altra manovra che rallenterebbe in maniera chirurgica l’opportunità di sanzionare adeguatamente i 5 “infedeli” concessionari. Ad inizio dicembre 2016, ad un mese dalla scadenza naturale delle autorizzazioni triennali ( gennaio 2017 ), i concessionari dovranno far pervenire richiesta di rinnovo delle autorizzazioni, si potrebbe profilare una mancata richiesta di rinnovo, facendo di fatto concludere in modo naturale, senza sanzioni e segnalazioni ANAC, una delle più enormi operazioni illegali che si sono registrate nei contratti pubblici cercolesi.

Dal punto di vista urbanistico questi imponenti tabelloni pubblicitari, visibili sul territorio comunale anche ai più miopi, sono installati in piena violazione del Codice della Strada e del Regolamento Comunale degli Impianti Pubblicitari: nelle curva (anche quelle a gomito); a ridosso dei segnali stradali; sulle rampe di accesso e di uscita della SS 268; sotto ai ponti; sulle barriere di protezioni; negli incroci; a meno di due metri dal manto stradale; ed altri criticità ancora. “ I cartelli e gli altri mezzi pubblicitari se installati fuori o dentro i centri abitati non superare la superficie dei sei metri quadrati….. “, ecco quanto recita il Regolamento Comunale. Quindi, i megatabelloni posizionati in città , le aziende e i comunali parlano di un 4 per 3, in effetti i 12 mq previsti violano la disposizione regolamentare appena citata. Ci poniamo, quindi,  la domanda: il locale Comando di Polizia Municipale ha elevato le multe, fino a 4.000€, delle aziende concessionarie infedeli? Addirittura, 6 tabelloni sono stati installati in piena violazione dei divieti imposti dalla zonizzazione, contenuta nel già citato regolamento comunale, che non consente l’installazione di qualunque tipo di impianto pubblicitario, ad esclusione delle insegne, lungo la direttrice Napoli – Sant’Anastasia, individuata  come zona di altissimo pregio storico. Ma la “fenomenale” Commissione Locale per il Paesaggio come mai ha autorizzato questo scempio ambientale?

Inoltre, c’è il boom di evasione dell’imposta, addirittura non risulta per nulla i pagamenti del 2014,  assentito anche dal sindaco Fiengo e dall’assessore ai tributi e bilancio Liberato Terracciano, che hanno proposto, e fatto approvare al consiglio comunale una previsione d’imposta sulla pubblicità pari a 13.000€, quando, invece, la previsione d’imposta, solo per i tabelloni arrivarebbe a toccare i 25-30.000€, escluse le 300 insegne pubblicitarie e i proventi che arrivano dall’affissioni dirette per i manifesti 70/1000cm acquistabili sui tabelloni della affissione dirette comunale. Il governo Fiengo avrebbe intenzione di “fiancheggiare” l’evasione di imposta? Perché non sequestrano gli impianti, invece, di portare previsione a caso in consiglio comunale?

Le responsabilità politiche e regolamentari del sindaco Vincenzo Fiengo potrebbero essere dirette ed importanti, infatti,  alla luce del quadro normativo locale visto che il regolamento comunale degli impianti pubblicitari fu approvato dal consiglio comunale nel maggio 2012 per offrire al sindaco ed ai responsabili di servizio gli strumenti idonei per porre fine al dilagare dell’abusivismo delle tabelle pubblicitarie che proliferava su Cercola, fu previsto anche un potere ad appannaggio del sindaco , evitando la temibile burocrazia comunale, per intervenire direttamente nel porre fine a questo triste fenomeno cercolese. L’art. 67, comma 4, dispone quanto segue: “ I mezzi pubblicitari posti abusivamente possono, con ordinanza del sindaco, essere sequestrati a garanzia del pagamento delle spese di rimozione e di custodia, nonché dell’imposta e delle relative sanzioni ed interessi; nella medesima ordinanza deve essere stabilito un termine entro il quale gli interessati possono chiedere la restituzione del materiale sequestrato , previo versamento di una congrua cauzione stabilita nell’ordinanza stessa.”

Non manca il condizionamento del mercato della pubblicità sul territorio e la parentela d’eccezione che lega direttamente un funzionario comunale con un concessionario storico del territorio. Nei prossimi giorni Il Secolo Nuovo pubblicherà gli atti di gara ed affidamenti di questo servizio, un disegno incredibile che mette la credibilità delle istituzioni in soffitta. Davvero un quadro incredibile, definirlo della “vergogna” non ci si discosta troppo della realtà.

Il direttore Gaetano Busiello

 

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