San Sebastiano. Capasso “avvelenato”, gaffes sui numeri della piscina comunale

pino capasso

San Sebastiano al Vesuvio  (Na). – Non sorprende più l’inadeguatezza a reggere il confronto politico cittadino da parte del sindaco Pino Capasso. In mattinata è balzato on line un comunicato con un titolo al veleno, inviato da Giuseppe Capasso ad una testata giornalistica locale, che in modo, non più sorprendente, palesava tutta l’incapacità politica del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio nel fronteggiare le disamine tecnico-amministrative lanciate dal leader dell’opposizione Gennaro Manzo sulla questione della piscina comunale.

“L’odio annebbia la vista”, questo il titolo del comunicato stampa di Pino Capasso inviato al giornale. Poi, stranamente, in città a poche ore dalla pubblicazione on line sono stati affissi dei manifesti, che riprendevano in toto il comunicato del mattino del sindaco,   a firma di “Uniti per San Sebastiano”. Una gestione di comunicazione esterna alquanto grossolana. Infatti, il sindaco di giorno manda un comunicato stampa al giornale e di pomeriggio lo stesso comunicato viene “copiato integralmente”, e messo sul manifesto, ma stavolta a firma di Uniti per San Sebastiano”. Questa gaffe di comunicazione farebbe palesare tutto l’asservimento dei consiglieri e degli uomini di “Uniti per San Sebastiano” al sindaco Capasso.

Analizzando i contenuti del manifesto, quello che salta subito agli occhi,  è il mancato collegamento logico tra il titolo ed il contenuto del manifesto. In verità, Pino Capasso ha tentato, in modo impreciso,  di rispondere con i numeri , alle puntuali contestazioni sollevate da Manzo sulla piscina comunale. Quel titolo sembra agli occhi del lettore sansebastianesi un tentativo da parte del sindaco Capasso di confondere la gente, e far intendere che ci sia qualcosa di personale con Manzo. In città risulta , anche  grazie a nostre indagini, che Manzo e Capasso si saranno visti in vita loro tre e quattro volte. Davvero di basso profilo il tentativo di personalizzare un confronto politico che grazie all’impegno de “Il Popolo di San Sebastiano – Manzo Sindaco” rende la vita pubblica cittadina davvero interessante e foriera di sviluppo del confronto democratico. Questo momento storico-politico mette da parte in un battibaleno i sessant’anni di dinastia dei Capasso. Prima il padre Raffaele e da vent’anni il figlio Pino,  avevano narcotizzato la politica cittadina grazie anche ad opposizioni incapaci, e molto spesso, compiacenti.

Anche sui numeri il sindaco Capasso è disorientato. “Il gestore della piscina paga al Comune una rata di € 124.000 all’anno, per quindici anni, oltre la quota di riscatto, restituendo all’ente circa € 2.000.000”, ecco cosa afferma il sindaco Capasso nel comunicato-manifesto. Mentre dal contratto le cifre e le modalità di acquisizione della piscina sarebbero ben altre.

Il contratto che lega il Centro Ester, societa gestore della piscina comunale, e il comune di San Sebastiano al Vesuvio  prevede testualmente: “i gestori della piscina comunale hanno facoltà di acquisto alla scadenza per il prezzo di 1.533.877 con imputazione in conto prezzo dei canoni versati. Il canone versato è quantificato in 104.000€ circa.”

Le riflessioni sorgono spontanee: in 15 anni di canoni a 104 ooo€ il gestore pagherebbe al comune 1. 540.000. Quindi, da dove escono i due milioni di euro indicati da Capasso nel manifesto? Dal contratto da noi letto, e riletto, non c’è alcuna traccia del riscatto che deve pagare il gestore per acquisirsi la piscina comunale. Il sindaco Capasso da dove ha fatto uscire questa quota riscatto?

Un altro passaggio del manifesto – comunicato da adito ad altre interessanti riflessioni. Ecco il passaggio: “Consapevole di ciò dieci anni fa, laddove c’era lo scheletro di un palazzetto dello sport mai ultimato, il Comune di San Sebastiano realizzò una piscina, molto richiesta dall’utenza, ma a costo zero per i contribuenti. L’opera è costata al Comune € 1.200.000 con mutuo decennale acceso presso l’Istituto per il credito sportivo…..”

Il sindaco Capasso che cita in modo dispregiativo lo scheletro del Palazzetto dello Sport dalla sua amministrazione recuperato e trasformato in piscina, dimentica che lui stesso è la continuità amministrativa del padre, Raffaele Capasso, sindaco storico di San Sebastiano al Vesuvio. E quindi, colui che avrebbe ridotto, sempre a detta di Pino Capasso, in scheletro, ed  in soli dieci anni, visto che il palazzetto fu costrui nel 1990, sarebbe stato il padre.

Infatti, Capasso afferma che la piscina è costato 1.200.000€, di soldi dei cittadini sansebastianesi, quindi non a costo zero per i cittadini. E parliamo di 1.200.000€ di dieci anni fa. Poi, se si aggiunge il milione di euro speso dall’amministrazuione retta dal padre Raffaele Capasso per costruire il Palazzetto ridotto in scheletro dopo soli dieci anni, , e parliamo sempre di un milione di euro di venti anni fà, ed aggiungemndo costi dei suoli e della progettazione tecnica e spese accessorie, ecco i tre milioni e mezzo di euro stimati da Manzo per indentificare il valore attuale della piscina comunale.

il direttore Gaetano Busiello


Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency