Odessa fiore all’occhiello per l’Ucraina, oggi sotto attacco russo, ha origini napoletane

image_72192707

Piovono i missili sul porto di Odessa, città dell’Ucraina, diventata negli anni crogiuolo di nazionalità e cultura, con infrastrutture moderne e opera di architetti italiani.

In realtà c’è molto di più che lega la città all’Italia e in particolar modo a Napoli.

Anzitutto la canzone ‘O sole mio, uno dei brani più celebri del repertorio napoletano e famosa in tutto il mondo, fu composta nella terra degli zar proprio ad Odessa, da Giovanni Capurro e Edoardo Di Capua alla fine dell’800.

In quel tempo Di Capua si trovava a Odessa, con suo padre anch’esso musicista e violinista in un’orchestra. La musica pare sia stata ispirata da una splendida alba che illuminava le acque del mar Nero e non, dunque, da quelle del Mediterraneo. Nostalgico per la luce e il cielo che gli ricordavano quelli della sua patria, Di Capua, diede origine a una composizione musicale che unita alla poesia di Giovanni Capurro diventò un capolavoro mondiale che ancora oggi investe le nostre radici e il senso di appartenenza ad una terra.

Ma Odessa possiede un legame con Napoli in realtà già dalle sue origini, perché fu fondata da un napoletano nel 1794, quando sul trono di San Pietroburgo sedeva Caterina II la Grande.

L’ammiraglio nato a Napoli, aveva un nome spagnolo, José de Ribas, figlio di un diplomatico iberico, approdato a Napoli al servizio di Carlo di Borbone, e di un’aristocratica irlandese. Ma a tutti gli effetti napoletano e uomo di mondo che entrato nell’esercito borbonico con il ruolo di sottotenente, in uno scontro contro i turchi, conquistò una piccola insenatura del mar Nero che gli ricordava il golfo della lontana Napoli.

De Ribas fece di quel morso di terra la Napoli del mar Nero e suggerì anche il nome Odessos, un richiamo a Ulisse e all’Odissea di Omero, che poi fu coniata da Caterina nell’attuale Odessa.

La città fu progettata come una moderna Napoli struggente, romantica e colorata che fino a non poco tempo fa, rappresentava per russi meta di vacanze e per gli ucraini fiore all’occhiello del paese; caratteristica e suggestiva, in cui godere di una passeggiata accanto al mare che dal porto conduce nel cuore della città.

Il 24 febbraio 2022, Odessa è stata svegliata dai bombardamenti di una guerra, che sta spazzando via bellezza e cultura, riducendo molto probabilmente in cenere, la Napoli d’Oriente, sognata da De Ribas e tanto amata dagli ucraini.

Di Claudia Esposito

 

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency