Pomigliano d’Arco. Il sindaco Lello Russo: «Gli uffici del Giudice di Pace restano a Pomigliano»

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Pomigliano d’Arco (Na). - Gli uffici del Giudice di Pace resteranno a Pomigliano d’Arco nell’attuale sede di via Miccoli, proprietà comunale e già sede dell’ex Pretura. Non si sposteranno dunque a Sant’Anastasia, come previsto dal dlgs n.156 di settembre 2012 che ne disponeva la soppressione.

Il Comune di Pomigliano d’Arco (capofila) ha infatti stipulato un protocollo d’intesa con i Comuni di Casalnuovo di Napoli e Castello di Cisterna, inoltrando al Ministero di Giustizia un’istanza di mantenimento della sede, impegnandosi a sostenere congiuntamente, pro quota, le spese di utenza, pulizia e manutenzione ordinaria, garantendo inoltre il fabbisogno del personale. Una possibilità colta al volo dal Comune di Pomigliano d’Arco d’intesa con Casalnuovo e Cisterna, offerta dalla nota del 28 marzo 2013 diramata dal Ministero che ha chiarito le modalità di mantenimento degli uffici con oneri a carico degli Enti Locali. Delibera di giunta comunale, firma dei sindaci sul Protocollo d’intesa e ripresentazione dell’istanza già formulata in maniera conforme alle istruzioni fornite dal Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale dei Servizi del Ministero della Giustizia. «Tutti gli adempimenti richiesti dalla normativa sono stati approntati nei tempi richiesti – dice il sindaco di Pomigliano d’Arco, Lello Russo – gli uffici resteranno qui, noi abbiamo raccolto le istanze dei cittadini e quelle dell’Unione degli Avvocati di Mandamento, accollandoci gli oneri del caso e impegnandoci a provvedere al personale che coprirà i posti in pianta organica. L’accorpamento presso la sede di Sant’Anastasia, così come era previsto, lontana dagli interessi e dalle necessità dei cittadini, sarebbe stata un gravissimo pregiudizio per i Comuni».

Una volontà politica, ma anche una necessità, per non causare disagi né ai cittadini, né agli avvocati. «Gli uffici del giudice di pace sono e rimarranno un presidio di legalità sul territorio – dice il consigliere comunale Giuseppe Capone, avvocato – non potevamo consentire che si scippasse la sede agli utenti e agli operatori del diritto, creando di conseguenza disagi e difficoltà». Pomigliano d’Arco, Casalnuovo e Castello di Cisterna si faranno integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, ciascuno nelle misure stabilite dal protocollo d’intesa: Pomigliano (40% – Capofila), Casalnuovo (40%), Castello di Cisterna (20%).

Redazione Cronaca

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