Calcio. La Festa è a Torino: la Juve di nuovo Campione d’Italia

JUVENTUS' SUPPORTERS CELEBRATES THE VICTORY OF SERIE A CHAMPIONSHIP

Torino. - La Juventus è Campione d’Italia 2012-2013: battendo 1-0 il Palermo con rigore di Vidal, la squadra bianconera ha vinto il suo scudetto n.29, il secondo consecutivo con Conte allenatore, quando ancora mancano tre giornate alla fine del campionato. In campo allo Juventus Stadium, appena terminata la partita, è stato posizionato un gigantesco drappo con lo scudetto numero 31, grande più o meno quanto quello srotolato in curva Scirea. Per la tifoseria continua così il conteggio “casalingo” degli scudetti della Juventus, che tiene conto dei due tolti dopo Calciopoli.

“Ho sempre sognato di essere qui, la Juve è il posto giusto per me. Ma per il bene che le voglio, tutte le situazioni devono essere chiare”. Antonio Conte, nel giorno dello scudetto, torna a parlare del futuro. “Ogni anno l’asticella si alza vertiginosamente e c’é la crisi economica, soprattutto in Italia”, aggiunge a Sky il tecnico bianconero.

“Lo scudetto della Juventus è più che meritato, per loro è stata una marcia trionfale. L’anno scorso è stato più combattuto, quest’anno non hanno avuto rivali che li hanno impensieriti. Ora rischiano di finire con una quota punti spropositata”. Massimiliano Allegri fa i complimenti alla Juve per il suo 29/o scudetto. “Oggi abbiamo sofferto – spiega ai microfoni di ‘Stadio Sprint’ su Raidue – contro un ottimo Torino, le occasioni più limpide le hanno avute loro. Per noi era una gara di un’importanza disumana, ma i ragazzi ci hanno creduto fino alla fine. Abbiamo vinto una partita sporca che serve per raggiungere un traguardo importante. Io penso al terzo posto. Per la Champions – conclude – abbiamo bisogno di sei punti, mancano tre partite e speriamo di farli”.

Buffon : “Consigli a Conte? E’ intelligente, lui sa cosa fare. Non credo abbia dubbi”: così Gigi Buffon, nel giorno dello scudetto Juve, parla delle ombre sul futuro del tecnico bianconero. “Ci siamo tolti un peso – ha aggiunto a Sky il capitano bianconero – Dopo il titolo dello scorso anno, arrivare secondi sarebbe stata una delusione”.

Clacson, sirene, caroselli: a Torino é già cominciata la festa per il 29/o scudetto della Juventus. Centinaia di tifosi già nel corso del pomeriggio, a partita con il Palermo in corso, avevano cominciato a sciamare per le strade del centro

DOMINIO BIANCONERO E’ INCONTRASTATO

di Tullio Parisi

Campioni, senza se e senza ma. Se nello scorso campionato il ritorno allo scudetto bianconero era stato segnato dall’assenza totale di sconfitte, quest’anno qualche caduta e un dominio ancora più netto: Prima dall’inizio alla fine, quella della Juve è stata una cavalcata inarrestabile. Fino alla vittoria di oggi sul Palermo, 1-0 con rigore di Vidal.

Filotto iniziale con Parma, Udinese e Genoa, due vittorie in trasferta e nove gol fatti contro due soli subiti: i Campioni in carica ricominciano alla grande il campionato pochi mesi dopo averlo conquistato. Sempre in testa, dalla prima giornata allo scudetto numero 29, con gli avversari alle spalle, sempre più lontani una partita dopo l’altra. La squadra di Conte batte anche il Chievo e resiste a Firenze di fronte ai veementi attacchi viola, per la prima partita senza segnare.

Altra orgia di gol per la Roma del ‘nemico’ Zeman, travolta 4-1 e mai in partita. A Siena ci pensano ancora i centrocampisti a regalare una vittoria sofferta. Poi, la prima grande sfida allo Stadium, il Napoli: 2-0, azzurri spazzati dal campo.

A Catania il caso dell’anno: gol prima convalidato e poi annullato agli etnei, la Juve vince tra le contestazioni siciliane e non solo. Sofferta anche la vittoria in extremis con il Bologna, che mette in luce un fantastico Pogba, non ancora primo attore a quell’epoca. Ma arriva il passo falso inaspettato: è l’Inter a espugnare lo Stadium (1-3) e a mettere la parola fine all’imbattibilità juventina che durava da oltre un anno. Sconfitta meritata per gli uomini di Conte, che si riprendono subito a Pescara con una sinfonia di sei gol.

A Torino domina anche con la Lazio, ma il solito Marchetti superman consente ai romani di portarsi a casa lo 0-0. E’ sconfitta con rigore inesistente a San Siro con il Milan, dopo il trionfo in Champions con il Chelsea. La squadra sembra in calo, ma nel derby non c’é storia: Torino travolto 3-0 e autolesionista perché Glik si fa espellere alla mezzora.

Vittoria preziosa a Palermo, mentre è passeggiata con l’Atalanta in casa. Sul neutro di Parma prima rischia e poi travolge nel finale il Cagliari (3-1). E poi arriva il passo falso più inopinato della stagione: sconfitta in casa con la Samp rimasta in dieci e sotto di un gol, ma la doppietta di Icardi firma l’1-2 finale. La risposta a Parma non arriva: la Juve viene raggiunta nel finale e le inseguitrici esultano per l’1-1. Goleada con l’Udinese ancora con un gigantesco Pogba e poi altro stop con il Genoa in casa: c’é un mani in area rossoblù contestatissimo (costerà due turni di squalifica a Conte) nel finale, ma la squadra ha fatto troppo poco per vincere, proprio nel periodo in cui dovrebbe allungare perché non c’é la Champions. Poi arriva a Verona una vittoria scaccia ombre, 2-1.

Netta la vittoria con la Fiorentina, ridimensionata con un secco 2-0, e poi è di nuovo caduta in casa della Roma senza più Zeman, dopo un altro trionfo europeo, il passaggio ai quarti di Champions che per Conte comincia a pesare nella testa, più che nelle gambe. Secco 3-0 in casa con il Siena e poi la svolta: è pari a Napoli, 1-1 nel big match della stagione, che avrebbe dovuto riaprire il campionato e invece lo chiude perché i partenopei restano a meno 6.

Poi vittoria preziosissima nel recupero a Torino contro il Catania (ci pensa il gregario Giaccherini) e due vittorie nel momento e sui campi più difficili, Bologna (0-2) e Inter (1-2): é la svolta definitiva e fa capire che la marcia bianconera è tornata spedita e sicura. La Juve fatica contro il Pescara in casa, ma nel finale ci pensa Vucinic.

Altro serio ostacolo, la Lazio, ma la Juve passa all’Olimpico senza soffrire più di tanto. Poi tre punti a Torino con il Milan, l’ultimo avversario di cartello; Vidal su rigore vendica l’andata. E infine il trionfo nel derby: la partita sembrava avviata sullo 0-0 e invece ci pensano ancora Vidal e Marchisio a timbrare la vittoria-scudetto. Ora basta un punto: e la certezza matematica arriva addirittura con tre, con il Palermo domenica 5 maggio, una data particolarmente significativa per i tifosi juventini, che ricordano con goduria il famoso sorpasso sull’Inter del 2002. Ansa.

Redazione  Sportiva

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