Sotto Il Vesuvio. “Aggressione all’etica pubblica”: anche la figlia di Capasso partecipa, e vince, un concorso comunale

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Sotto il Vesuvio (Na). -  Valeria Capasso, la figlia di Giuseppe Capasso (PD), attuale sindaco  di San Sebastiano al Vesuvio, ha vinto il concorso, nei vigili urbani,  al Comune di San Giorgio a Cremano. La notizia che circolava da qualche settimana sul fronte di questa “discussa” assunzione è stata confermata.  Immediatamente all’ufficialità  è partito il dibattito sull’etica pubblica,  relativamente  al mancato rispetto dell’elettore che si trova al cospetto  di diversi casi che lascerebbero pensare ad un’esplosione di una  presunta  parentopoli vesuviana. Fermo restando la bontà e le qualità dei diversi candidati, parenti dei politici, che si sono presentati ai vari concorsi pubblici, la questione è culturale, ove ci siano altri risvolti saranno altri organi ad intervenire. Noi ci limitiamo alla questione culturale.

I casi eclatanti, che oggi diventano normalità, sono tantissimi nel vesuviano. E tutti esplosi in questi ultimi anni. Partendo dalla vicenda che ha coinvolto il familiare di Capasso, ex assessore alla Provincia di Napoli,  è sotto critica a fronte  di alcune stranezze che sarebbero iemerse  nel corso dell’organizzazione del concorso comunale, e oggi sotto l’attenzione del consigliere di opposizione sangiorgese del PDL Ciro di Giacomo, che ha chiesto gli atti della selezione. Sarebbe da valutare e da attenzionare la questione che nella commissione giudicatrice ci sarebbe  stato un ex comandante dei vigili urbani di San Sebastiano al Vesuvio, comune dove la famiglia Capasso governa ininterrottamente da 60 anni. E, poi,  risalta subito all’attenzione la posizione di Pasquale Incarnato, fino a qualche mese fa in forza al comune di San Sebastiano al Vesuvio, ed oggi alla guida amministrativa,  da segretario comunale,  del comune di  San Giorgio a Cremano. Il sindaco di San Giorgio a Cremano  Mimmo Giorgiano, risulta essere molto vicino a Capasso,  visto che proviene della stessa area politica , quelli dell’ex Margherita,  e diversi, per non dire tantissimi i progetti ,  sono stati finanziati dal comune di San Giorgio a Cremano, che coinvolgono anche persone molto vicine a consiglieri omunali sansebastianesi. Oltre la posizione  geografica,  che li fa risultare confinanti, la contiguità di azione amministrativa di questi due comuni, e dei due sindaci,  è conosciuta a tutti. Ed ecco  dove sarebbero motivate le ombre che si potrebbero alzare a fronte di questa ennesima aggressione all’etica pubblica. Ovviamente, non è in discussione la regolarità del concorso, ma ci teniamo a ribadire che risulta criticabile, in considerazione della forte presenza sangiorgese dell’azione di Capasso, il perchè non è stato ritenuto opportuno non alimentare, con questa partecipazione al concorso, questa forte polemica culturale.

Non c’è che dire la partecipazione nel 2010 , poi risultata vittoriosa,  del figlio del sindaco di Cercola Pasquale Tammaro (PDL), ha determinato uno dei peggiori “effetti domino” sul territorio vesuviano, e sempre sul fronte dell’etica pubblica. E’ passato il principio:  “ Vabbè, se l’ha fatto partecipare l’altro sindaco o assessore perché dovrei vietare a mio figlio e mia figlia di concorrere al posto pubblico come tutti gli altri?”, questo è il lapidario pensiero e dettato programmatico che sta animando i politici del vesuviano in questi ultimi anni. Il sindaco Pasquale Tammaro andò sotto osservazioni delle cronache locali , anche per l’assunzione temporanea dell’alloro nuora, assunta in qualità di portavoce: non risultarono aperti nessun concorso e selezione pubblica, e pare che la stessa, all’epoca, non arrivava dal mondo della comunicazione.

Un altro del gruppo degli  “aggressori dell’etica pubblica” che fa capo, come area politica, allo stesso  Capasso a Volla,  si accingerebbe ad esserlo l’attuale sindaco PD Angelo Guadagno. Il primo cittadino è sotto la lente di ingradimento di una città intera, e pare che , siamo ancora in attesa dei riscontri ufficiali,  anche la sorella della moglie del sindaco, quest’ultima già assunta cinque  anni fa, andrebbe  a rinforzare la squadra Gori. Il comune di Volla, con altri 75 comuni, compone il consorzio Ato, che a suo volta è socio di maggioranza, al 51% della Gori, mentre al 36% Acea e il restante è ad appannaggio di una società di Pomigliano d’Arco.

Ribadiamo il concetto che nulla da obiettare sulle qualità e sulle competenze dei parenti dei politici, ma quello che sottolineiamo è il tremendo assalto all’etica pubblica che arriva da ogni dove politico e da ogni generazione politica del vesuviano. PD o PDL, giovani e vecchi, tutti a concedere l’opportunità di cibarsi dei solidi  soldi pubblici per proseguire una vita serena, mentre milioni di cittadini sotto il Vesuvio stentano a portare la pagnotta a casa a fine mese.

Sempre in quel di Volla,  arriva forte anche la critica aall’attuale assessore  Agostino Navarro (PD), mister 576 preferenze alle ultime elezioni comunali, visto che  la sua compagna è stata  “assunta” nella cooperativa sociale Cosmopolitan, che gestisce il centro sociale comunale ed altri progetti finanziati dal comune di Volla. Appena 25enne il giovane vollese e  sembra aver sposato la scarsa affezione all’ etica pubblica,  sul fronte della chiarezza e del rispetto della propria  azione amministrativa  al cospetto dell’elettore medio. Abbiamo verificato le segnalazioni che arrivano, da mesi,  in redazione da parte di tantissimi cittadini vollesi indignati dalla presenza della compagna di Navarro in questa cooperativa, e dalla nostra verifica è emerso che “stranamente” la compagna pollenese di Navarro è stato assunta un paio di mesi prima  della chiusura della consiliatura , fatto che non cambia le cose, ma potrebbe far capire la stranezza della vicenda, visto che lo stesso Navarro era tra i più acerrimi avversari (?) del sindaco uscente Ricci (PDL),  ed ora ci sorge un dubbio: in quei mesi  , che precedevano le elezioni comunali, il buon consigliere di opposizione Navarro, ha mai presentato interrogazioni o preso posizione nei confronti della Cosmopolitan, che a detta delle mamme dei disabili, avrebbe gestito il  centro sociale vollese in modo  disatroso? Ci sembra davvero di no.

Nel marzo del 2010, le accuse di parentopoli non risparmiarono nemmeno la Giunta comunale di Pollena Trocchia, guida dal sindaco Francesco Pinto (PDL) . Oggetto anche di un esposto ai carabinieri , da parte dell’opposizione e di uno dei partecipanti, la questione che vide coinvolti e vincitori della selezioni una decina di parenti diretti di amministratori comunali in carica , vicino all’esecutivo Pinto. Fece scalpore la doppietta incassata dall’ex vicesindaco Giovanni Onore, che vide piazzate due delle sue figlie.

Oltre a questi casi più evidenti  si ritrova un sottobosco di relazioni che fanno porre l’attenzione sul ruolo del politico locale nella gestione amministrativa di incarichi tecnici e assunzioni, temporanee, nelle cooperative dei territori. Ultimamente anche i consiglieri ostili al PD Cercola (Targato Salvatore Grillo) e vicini a Capasso, parliamo di Riccardo Meandro (PD)  e Vincenzo Fiengo (API) risultano tra i benificiari di incarichi legali al comune di San Senastiano al Vesuvio, guidato da Pino Capasso, autentico dominatore di una politica e di una gestione amministrativa che non mastica di etica pubblica e permeata di zone grige.

Il caso eclatante è stato raggiunto dallo stesso Pino Capasso a margine della vicenda che vide l’interrogazione parlamentare presentata da Annamaria Carloni e Salvatore Piccolo , con relativo convegno nella sede del PD, sulla famigerata variante semplificata alle norme tecniche  di attuazione del vigente Piano Regolatore Generale, che sta creando numerose criticità sui territori  e presunti conflitti d’interessi che vedrebbero coinvolti ex amministratori locali, dell’ex maggioranza e dell’ex opposizione. Pino Capasso boicottò l’azione parlamentare di Carloni e Piccolo, e con la compiacenza di altri due consiglieri del PD , Riccardo Meandro e Vincenzo Barone, non si presentò  al convegno pubblico  sulla variante  oggi al Tar, a -  grazie a Gennaro Manzo, ad Italia Nostra e WWF – , producendo di fatto una spaccatura insolita all’interno del PD locale. E lo stesso Capasso, in quota PD, era tra i componenti della commissione urbanistica e nulla mosse anche in commissione per opporsi alla ratifica provinciale di questa variante, oggi al centro di inchieste giudiziarie.

Senza dubbio, quelli che si stanno trascorrendo sono gli anni bui della politica vesuviana, e si raggiungono livelli di arroganza molto temibili per la tenuta civica del territorio. Fino a quando i giovani del territorio ingoierrano, senza batter ciglio ed intranquillità,  queste stranezze?

il direttore Gaetano Busiello

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