Crediamo in un Natale di coerenza, tra azione e pensiero generoso | il direttore Gaetano Busiello

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Eccoci qua:  ci “salta addosso” un altro Natale. E , come sempre. si accendono le emozioni, le aspettative e le tensioni. Al di là della meravigliosa celebrazione religiosa che ci fa accogliere la natività, espressione di quel simbolo futuristico di speranza che non ritroviamo, oggi,  nell’incedere quotidiano. In questo periodo storico ci troviamo a  palesare,  in modo inequivocabile,  la differenza tra i ricchi ed i poveri.

In questi giorni,  gli esperti dei settori ci inondano dalle tv nazionali delle previsioni  di spesa degli italiani,  proprio in questo Natale, e  si avverte una crisi generalizzata sui consumi, ma quello che rabbrividisce è relativo al fatto che  la vendita dei beni di lusso mantiene fortemente. Dato statistico che certifica inequivocabilmente il gap,-  la forbice – ,  tra ricchi e poveri mantiene, e si acuisce. Ci risulta anche paradossale che i media ce lo evidenzino  durante il Natale, che per cultura storica e religiosa dovrebbe, nella sua accezione reale,  essere animato dal bene comune e dalla solidarietà. Invece,  l’era consumistica ha travolto i valori e gli ideali che affondano le radici nel Natale.

La solidarietà ed il bene comune cerchiamo di non esaltarlo  solo in questi giorni, ma andiamo al cambiamento culturale epocale. Ai canonici annunci natalizi di esser più buoni e generosi , facciamo sentire la nostra azione, in modo che la coerenza tra annunci ed azione regni, finalmente, sovrana.

Buon Natale a tutta la meravigliosa squadra de “Il Secolo Nuovo” ed ai nostri affezionati e speciali lettori.

Gaetano Busiello

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