La fine del Mondo a Napoli, tra ironia e rassegnazione | di Miriam De Vita

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Napoli. – Cosa pensa la gente del 21 dicembre e della fine del mondo? Il Secolo Nuovo è andato per le strade cercando risposta a questa domanda. Tra turisti e napoletani.

Napoli. - Non potendo riportare tutte le risposte, abbiamo scelto le più curiose e bizzarre. Ma anche quelle più disperate. Buona lettura.

Tra qualche giorno secondo i Maya verrà la fine del mondo. Ci crede? Se si come si è organizzata? La nostra prima risposta è di un turista fiorentino: “Non è la prima volta che si parla di una fine del mondo. Già sarebbe dovuta avvenire qualche anno fa. No. Non ci credo, ma trovandomi qui ho comprato un corno. Ma solo dopo ho saputo che per tradizione napoletana il corno deve essere regalato. Così questo lo do a mia moglie, sperando che lei me ne abbia regalato uno!”

Un simpatico napoletano invece ci dice: “La fine del mondo non verrà il 21 dicembre. Viene ogni volta che vado a mangiare in quella pizzeria( indicandone una molto nota).”

Mentre una giovane ragazza: “I Maya avevano ragione. Ho 24 anni, sono laureata in agraria con il massimo dei voti. Cerco lavoro e non lo trovo. Come faccio ad “amare la politica” se i politici non mi garantiscono i miei diritti? Si verrà la fine del mondo. Anzi lo spero!

Una gentile signora anziana: “La fine del mondo già l’ ho vissuta. Avevo 8 anni ma me la ricordo bene. Ci nascondevamo perchè avevamo paura della guerra. Quella fu davvero la fine del mondo!”

Poi abbiamo incontrato un prete: “La fine del mondo arriverà. Ma il giorno e l’ora esatta non ci è dato di saperla. La conosce solo Dio. Ma forse ce ne sta dando un assaggio con il ritorno di Berlusconi”.

Intanto nel mondo diverse sono state le reazioni.

Ad esempio in Cina un uomo ha speso i risparmi di una vita per costruirsi un’arca di salvezza. Una nave di 65 metri di lunghezza per 80 tonnellate di peso. Vuole trovarsi pronto, magari per i molti turisti che verranno a visitare la nuova arca.

Ricordiamo ai nostri lettori che il 21 dicembre non accadrà nulla, già saremmo dovuti finire nell’anno Mille, per citarne uno qualsiasi. A confermarcelo è la scienza. Non ci saranno 3 giorni di buio né cinture fotoniche.

Quello che è impazzato sul web e per le strade, sono i molti gadget, oltre ai kit di sopravvivenza e, ovviamente, feste e party in locali e discoteche.

Se proprio non si riesce a fare a meno di credere alla profezia, non resta che scappare a Bugarach o a Cisternino che, secondo esperti del settore, si salveranno dalla fine del mondo. A proposito,il primo cittadino di Cisternino, Donato Baccaro è felicissimo perché in pochissimo ha visto crescere la notorietà del suo comune, che in breve ha visto un pellegrinaggio di giornalisti e tv. Senza contare il boom di prenotazioni che gli alberghi del piccolo comune hanno registrato. Mentre in Francia, a Bugarach , le autorità hanno vietato l’accesso al Paese da mercoledi a venerdi per paura di un sovraffollamento. Ma già per qualcuno è il segno che ci sarà posto solo per pochi eletti-

a cura di Miriam De Vita

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