Eduardo Halfon e José Ovejero ospiti dell’Instituto Cervantes di Roma, lunedì 14 maggio

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Roma. – In occasione della XXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, l’Instituto Cervantes di Roma ospita nella sua sede di piazza Navona, 91 – lunedì 14 maggio alle 19 – due tra i più interessanti autori della nuova scena letteraria internazionale: Eduardo HalfonJosé Ovejero. Scrittori molto apprezzati in patria, che rappresentano il futuro della letteratura in lingua castigliana. A moderare l’incontro, il giornalista Stefano Gallerani. L’evento – organizzato in collaborazione con le case editrici Cavallo di FerroVoland – rappresenta il primo di una serie di incontri con autori e scrittori spagnoli, sudamericani e italiani in programma a maggio al Cervantes.

Eduardo Halfon, nato nel 1971 a Città del Guatemala, collaboratore della rivista «Gran­ta», è stato considerato uno dei 27 migliori giovani scrittori del Sudamerica nel Festi­val Hay di Bogotà. La sua opera è pubblicata in Spagna, Portogallo, Serbia, Olanda, Francia e in America. Il suo romanzo “L’angelo letterario, pubblicato da Ana­grama, è stato finalista del premio Her­ral­de de Novela. È un intelligente divertissiment letterario sull’arte della scrittura  e sull’influenza che, alcune letture, possono avere sulla nostra vita. Passando in rassegna le biografie di 5 scrittori amati (Hermann Hesse, Ernest Hemingway, Ray­mond Carver, Ricardo Piglia e Vladimir Na­bo­kov), Halfon va alla ricerca del momento preciso in cui l’angelo letterario si risveglia, per la prima volta, in questi grandi narratori.Mescolando generi diversi realizza una piccola enciclopedia in grado di soddisfare tutte le curiosità di un bibliofilo, mettendo a punto un’insolita e stravagante indagine di quel preciso e fugace istante in cui un angelo (o un demonio) della scrittura fa di un individuo, senza mai più dargli possibilità di scampo, uno scrittore.

José Ovejero, nato a Madrid nel 1958, è vissuto in Germania e poi a Bruxelles, dove risiede attualmente, conciliando per lungo tempo il lavoro di interprete con quello di scrittore. La sua produzione letteraria comprende vari generi: sia racconti, “Cuentos para salvarnos todos” (1996), che romanzi, “Nostalgia dell’eroe” (Voland 2005) e “Huir de Palermo” (1999). Vanno menzionati anche i libri di viaggio, “Bruselas” (1996) e “Cina per ipocondriaci”, quest’ultimo insignito del premio Grandes Viajeros nel 1998 (uscito in italiano per Feltrinelli). Con la raccolta di poesie “Biografía del explorador” ha vinto il premio Ciudad de Irún nel 1993. È stato anche insignito del prestigioso premio Primavera per il romanzo “La vita degli altri” (Voland 2008) e quest’anno del Premio Anagrama de Ensayo per “La éitca de la cruedad . A Roma presenta “Come sono strani gli uomini”, una raccolta di dieci racconti dove uomini e donne si osservano, si spiano, si sfidano. Sono creature imprevedibili nelle cui menti si accalcano desideri perversi, impronunciabili. Ed è proprio il desiderio il filo conduttore di questo lavoro, con le contorte e molteplici reazioni che provoca nell’uomo: dubbio, paura, passione.

 

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