Cercola. Gruppi Sportivi “pressano” il sindaco per l’appalto sospeso

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Cercola (Na). Le associazioni sportive cercolesi scendono in campo e pressano l’amministrazione comunale affinchè si ponga al più presto una soluzione alla questione dell’affidamento  del complesso di viale dei Platani. Per onor di cronaca questa struttura è soggetta di affidamento attraverso un regolare  bando di gara che il sindaco ha sospeso con un’ordinanza sindacale, fatta uscire un giorno dal termine delle presentazione dei plichi per la partecipazione  al bando stesso. Poi, il sindaco, sorprendentemente motivando in modo difforme all’ordinanza sindacale , nello scorso consiglio comunale palesò l’intenzione di revocare il bando di gara.

“Basta remare contro le associazioni sportive del territorio!”, ecco il titolo che campeggia a carattere cubitali nel volantino fatto distribuire  dai gruppi sportivi di Cercola, che da 10 anni utilizzano gli impianti del complesso sportivo di viale dei Platani. Ma leggendo il volantino non si riesce a comprendere chi  starebbe remando contro questi gruppi sportivi, ed informano la città di subire un notevole danno d’immagine e ed economico da questa stagnazione prodotta da una cattiva gestione del momento istituzionale, responsabilità in seno esclusivamente alla  maggioranza che sostiene Pasquale Tammaro ed al responsabile del procedimento amministrativo.

Ma il fatto che più fa riflettere e discutere è relativo alla pressione che stanno dando questi gruppi sportivi al sindaco nel tentare, sia in incontri avvenuti prima dell’espletamento della gara, e sia adesso che la gara è sospesa, attraverso questo volantino, si legge tra le righe, nel momento in cui loro affermano che la sospensione del bando è stata determinato  da un esclusivo interesse pubblico, la volontà di superare il bando e di arrivare ad  una giusta, a dir loro, condivisione dell’utilizzo della struttura. Questa atteggiamento potrebbe influire sulla serenità della decisione dello stesso sindaco.

Alla luce di quanto sta accadendo chi vi scrive , conoscendo il territorio in tutte le sue dinamiche storiche, si chiede perchè l’Amatori Basket di Mena Fusco, l’AP Cercola, del dipendete comunale Paolo Ottaiano e Insieme per Cercola, molto vicina al sindaco, che negli anni   hanno condotto in contrapposizione delle battaglie senza esclusioni di colpi per  rivendicarsi un proprio spazio all’interno del panorama delle strutture sportive locali, oggi siglano intese discutibili? Ciò che li unisce oggi, e non ieri, è motivato dal fatto che rischiano di perdere quell’equilibrio creato  e che, di fatto, non sta permettendo la possibilità, visto che  è arrivato un solo plico e quindi, un altro gruppo di società sportive, di rinnovare quella discutibile giusta condivisione dell’utilizzo della struttura? E perché questi gruppi sportivi cercolesi, visto , che hanno la stessa idea dell’utilizzo della struttura non si sono costituiti  in Associazione Temporanea d’Impresa ed hanno partecipato al bando di gara?

Interrogativi che saranno chiariti  solo da questi gruppi sportivi, o meglio ancora solo la conclusione di questa gara d’appalto , sancirà una chiarezza di posizioni.

Questi gruppi sportivi che scendono in campo a tutelare le loro posizioni consolidate in  uno schema di giusta condivisione dell’utilizzo delle strutture sportive di Cercola hanno la propria credibilità messa in discussione dai legami parentali dei dirigenti delle società sportive con esponenti della maggioranza e dall’attività di dipendente comunale dall’altro. Condizioni che non permetterebbero una serena decisione di chi ha il potere di mettere fine a quest’altro discutibile capitolo dell’amministrazione comunale. Come potrebbe un amministratore andare a scontrarsi con un parente diretto? Ma, chi vi scrive, crede che il sindaco Tammaro, in questo delicato momento istituzionale, ed anche alla luce di precedenti discutibili provvedimenti non commetterà l’errore di produrre un ‘altra polemica forte sul tema dei conflitti di interessi. Per una giusta comprensione dei fatti non si può prescindere da questo dato inequivocabile.

Nel frattempo l‘Associazione Millennio,  società capofila dell’Ati, unica partecipante alla gara d’appalto ha annunciato il ricorso al Tar, si attende su quale provvedimento si intende ricorrere: la sopensione del bando o la revoca. Ed è prevista anche la richiesta di un parere all’Autorità di Vigilanza dei contratti pubblici , organo in seno al Ministero dei Lavori Pubblici.

Gaetano Busiello

 

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