San Sebastiano. Giallo sull’appalto dell’illuminazione, altro rinvio dell’aggiudicazione

pubblica illuminazione

San Sebastiano al Vesuvio. – Si tinge di giallo l’ennesima apertura dellla gara per l’affidamento dei lavori di riqualificazione ed adeguamento alle norme dell’inquinamento luminoso e contenimento energetico degli impianti di pubblica illuminazione al viale delle Industrie ed a via Degli Astronauti Venerdì scorso , al secondo piano del Palazzo Comunale, si è aperta per la quarta volta una seduta pubblica per l’aggiudicazione dei suddetti lavori.

In un clima teso, eravamo presenti anche noi de “Il Secolo Nuovo”. Un altro colpo di scena ha caratterizzato il percorso di questo procedimento amministrativo. Dopo che la commissione di gara si era riunita per formulare, con tutta probabilità, il verbale che avrebbe aggiudicato i lavori sono arrivate delle osservazioni da parte di alcuni concorrenti presenti, che hanno spiazzato la commissione di gara, già intenta,  con molta determinazione,  a comunicare i vincitori della gara.

A grande sorpresa, gli originari aggiudicatari della gara l’ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l., hanno sollevato alcuni rilievi che hanno indotto la commissione a sospendere la gara, e rinviarla a data da destinare in quantro i rilievi sollevati , a detta della commissione, necessitano di una consulenza legale più approfondita. La CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l. ha fatto presente alla commissione che  la concorrente  ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore non sarebbe in possesso della documentazione richiesta esporessamente dal bando. La mancanza più clamorosa, rilevata e spiegata dalla brillante equipe tecnica della stessa CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l. , è relativa al soggetto che doveva garantire la fidejussione alla stazione appaltante, ovvero Al Comune di San Sebastiano al Vesuvio. Il bando di gara recita testualmente: “Il deposito cauzionale deve altresì essere corredato, a pena di esclusione, da una dichiarazione di un istituto bancario, oppure di una compagnia di assicurazione, separata o in calce alla polizza/fideiussione, con la quale il fideiussore si impegna a rilasciare, in caso di aggiudicazione dell’appalto, a richiesta del concorrente, una fideiussione bancaria o polizza assicurativa fideiussoria, relativa alla cauzione definitiva di cui al successivo punto XIII.2, in favore dell’Amministrazione, valida fino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio.” E come sarebbe emerso dai rilievi in pubblica seduta la ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore avrebbe presentato una fidejussione stipulata con una nota finanziaria, anche se riconosciuta dal Ministero del Tesoro, ma non sarebbe in possesso dei requisiti necessari previsti dal bando. Infatti, per essere validata doveva essere accompagnata, e come rilevato dalla ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l., da una dichiarazione di un istituto bancario, oppure da una compagnia assicurazione, separata o in calce alla polizza/fideiussione. E sia i commissari di gara che gli altri concorrenti non avrebbero trovato traccia nei documenti consegnati dalla ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore di questa documentazione. Un ‘altra curiosità è relativa al fatto che la ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore. avrebbe presentata la polizza – fideiussione in favore del contraente, ossia della stessa Sige e non alla stazione appaltante, ossia il comune di San Sebastiano al Vesuvio. Tutti gli altri concorrenti si aspettavano  l’esclusione diretta dellaATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore ma i componenti della commissione hanno ritenuto opportuno rinviare l’aggiudicazione a data destinarsi nonostante la  ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l. abbia esibito in seduta delle sentenze di Tar e Consiglio di Stato a supporto dei loro rilievi.

La stessa ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l avrebbe rilevato nei confronti della  ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore anche un’altra evidente anomalia, che avrebbe potuto produrre l’esclusione diretta della  ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore relativa alla mancata sottoscrizione di uno dei soci della stessa’ATI. Infatti,  il bando recita testualemnte: “Dichiarazione sostitutiva in carta semplice ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 (Modello B1) accompagnata da fotocopia del documento di identità del sottoscrittore, concernente l’inesistenza di cause di esclusione dalle gare d’appalto per l’esecuzione di lavori pubblici di cui all’articolo 38, comma 1, lett. b) e c), del D.Lgs. n. 163/2006. La dichiarazione dovrà essere effettuata da ogni soggetto che rivesta il ruolo di: “a) titolare e direttore/i tecnico/i per le imprese individuali; b) tutti i soci e il direttore/i tecnico/i per le società in nome collettivo; c) tutti gli accomandatari e il/i direttore/i tecnico/i per le società in accomandita semplice; d) tutti gli amministratori muniti di poteri di rappresentanza e il direttore/i tecnico/i per gli altri tipi di società o consorzi.” E come sarebbe stato evidenziato in seduta pubblica, e come fatto notare anche da un’altra concorrente  il Consorzio Stabile Eragon, sembra che l’ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore non avrebbe presentata la sottoscrizione di questo documento essenziale .

Tante ombre e tanti interrogativi si annidano attorno a questa gara d’appalto, che prevede l’impegno di ben un milione e centomila euro di fondi regionali. Fondi che avrebbero permesso, già da un anno, di  illuminare le strade della periferia sansebastianese, queste ultime in preda alla insicurezza determinata dall’agire indisturbato di notte di bande di delinquenti che assaltano le case dei residenti.

Tante anomalie stanno accompagnando il percorso dell’aggiudicazione di questi lavori. Venerdì scorso, la commissione di gara si è riunita per la quarta volta per assegnare i lavori. E questo va avanti  da un anno. E, visto anche il risultato di venerdì scorso, arriveremo alla quinta seduta pubblica, con il serio  rischio di perdere i fondi regionali. Abbiamo ascoltato in questi giorni gli addetti ai lavori, e ci hanno confermato che raramente una gara d’appalto sia così lunga e densissima di sedute pubbliche, quindi, ci troviamo al cospetto di un’altra anomalia tutta sansebastianese.

Noi ci siamo domandati, in corso di seduta pubblica, come mai la commissione di gara ha dovuto attendere i rilievi dei concorrenti senza che la stessa abbia potuto, ove se tutto fosse accertato,  rilevare le evidenti mancanze documentali di uno dei concorrenti, visto che la documentazione è stata consegnata quasi un anno orsono?

Anche l’atteggiamento dell’amministrazione comunale al cospetto della gara d’appalto non risulterebbe dei più impeccabili. Infatti, diversi interrogativi inquietano i partecipanti alla gara: perchè la Giunta guidata da Giuseppe Capasso,  prima si costituisce, con affidamento di incarico legale, contro il ricorso ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore e poi contro il ricorso ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l.davanti al Tar ? Non risulterebbero contraddittorie tali posizioni? E come mai all’udienza del ricorso contro la ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore il legale rappresentante del Comune di San Sebastiano al Vesuvio non si è presentato, mentre contro ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l.lo stesso legale si è presentato ?  E perchè l’amministrazione comunale ha proceduto all’assegnazione della gara, in seconda seduta pubblica,  alla ATI SIGE s.r.l/Mollo Costruzioni s.n.c. di Mollo Salvatore,  senza attendere il giudizio al Tar fissato a distanza dei tre giorni’? Risposte, se date, che preluderebbero ad un qualcosa di sensazionale.

Un altro passaggio amministrativo che ha fatto accendere polemiche e contestazioni fortissime è relativo al mancato  invito alla ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l in sede di riapertura riapertura della gara, in seconda seduta pubblica per l’aggiudicazione della gara, poi vinta dalla Sige s.r.l.  La stessa  ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l è stata la prima aggiudicataria dell’appalto, e poi,  “subendo” un parere non vincolante, e non chiarissimo, dell’autorità di vigilanza dei contratti pubblici del Ministero dei Lavori Pubblici,  rischiesto dal responsabile comunale del procedimento, arrivato a pochi giorni della prima assegnazione della gara,  si è vista clamorosamente revocare la gara. Questo mancato invito , essendo la ATI  CO.MI s.r.l./E.DI.CA Costruzioni s.r.l il danneggiato dal provvedimento di revoca dell’aggiudicazione dell’appalto, determinerà in caso di  mancata assegnazione della gara alla stessa ATI , una coda giudiziaria che sicuramente metterà in discussione tutto l’impianto procedurale messo in piedi dalla commissione di gara e dall’amminsuitrazione comunale. Infatti, il Consiglio di Stato si è più volte pronunciato , su tale fattispecie, annullando i provvedimenti degli enti pubblici, in quanto viene meno, senza l’invito del revocato  lo spirito del contradditorio tra la società lesa e l’ente, contradditorio sancito e sostenuto dalla normativa vigente, come la 241 del 90

Anche l’invasione del potere politico sull’appalto, con l’invito della stessa amministrazione guidata da Giuseppe Capasso con delibera di Giunta, ad assegnare l’appalto , poi a revocarla con un’altra delibera, e poi costellate da una serie di  determine dirigenziali  hanno reso confuso la comprensione di tutto il procedimento amministrativo.

Ma il fatto più grave, ed è quello che “violenta” la trasparenza su questo appalto è relativo all’assenza degli atti all’albo pretorio on line, la vera piaga che starebbe minando la credibilità delle attività amministrative del  comune di San Sebastiano al Vesuvio. Sia i concorrenti alla gara d’appalto che i cittadini, non sono messi nelle condizioni di capire e di farsi un’opinione su quello che sta accadendo, visto che non c’è traccia sul sito ufficiale del comune degli atti di gara, o meglio vengono pubblicati alla rinfusa.  Infatti, il sindaco Pino Capasso fa orecchie da mercante al cospetto dei continui inviti ufficiali  del leader dell’opposizione Gennaro Manzo sul ripristino della trasparenza al comune di San Sebastiano al Vesuvio, principio sancito dalla legge n69 del 2009, che impone categoricamente all’amministrazione comunale di aggiornare in tempo reale l’albo preotorio on line, e la stessa legge prevede che il cartaceo all’albo pretorio comunale non ha più valore di legge.

Gaetano Busiello

 

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