San Sebastiano. Attacco violento del PD all’opposizione: “Partito dell’odio”

capasso

San Sebastiano al Vesuvio. – Si è risvegliato il “morto”. Tutti credevano che Pino Capasso e tutta la sua maggioranza fossero stati periti dai  colpi dell’opposizione di centrodestra, quella de “Il Popolo di San Sebastiano”, movimento civico che ha fatto della questione legalità e del ripristino delle regole il principio cardine che anima il percorso politico di questa compagine.

“Il Partito dell’Odio”, questo è il titolo violento che campeggia a caratteri cubitali sui manifesti fatti affiggere in città dalla lista “Uniti per San Sebastiano”, ossia il movimento civico tutto interno al Partito Democratico. Questo manifesto, rivolto a  “Il Popolo di San Sebastiano”  è fitto di gratuite accuse al veleno, con chiari sintomi di profonda debolezza politica, che non hanno nulla a che vedere con l’attualità politica. Infatti, il momento amministrativo che si sta percorrendo,  ha visto Pino Capasso anche assessore al bilancio, giorni fà, subire una sconfitta politica umiliante .  Infatti, Gennaro Manzo,  capogruppo de “Il Popolo di San Sebastiano”, in due ore e mezza di lezione contabile, ha evidenziato le illegittimità e le incompetenze della proposta di bilancio portata in consiglio comunale dal responsabile al bilancio, ossia, sempre lui, il sindaco Pino Capasso. In tutta probabilità questa lezione politica data da “Il Popolo di San Sebastiano” non è stata digerita dal sindaco, e  con mezzucci  di basso profilo politico ha tentato con questo manifesto di distrarre l’attenzione dai disastri amministrativi compiuti dalla squadra di governo comunale.

Da “Il Popolo di San Sebastiano” nessuna reazione, e fanno sapere : “abbiamo un disegno politico preciso, non ci faremo distrarre da queste violente provocazioni, i cittadini devono star tranquilli:  ripristineremo la legalità nelle attività amministrative del comune di San Sebastiano al Vesuvio”.

Entrando nel merito del manifesto si colgono in modo imbarazzante alcuni scivoloni probabilmente dettati da un’inesperienza al confronto sulle tematiche forti , ed oggi i “capassiani” pagano, finalmente per la città San Sebastiano al Vesuvio, la presenza di un’opposizione che non vanta legami parentali con il sindaco e non è sotto “ricatto politico” della stessa maggioranza. Gli uomini di Capasso, non solo non hanno maturato gli anticorpi a fronteggiare sul profilo amministrativo “Il Popolo di San Sebastiano”, una squadra compatta e composta da figure di alto profilo professionale, ma nemmeno sul terreno politico riescono a difendersi in modo efficace, come risulta da un asprezza ingiustificata, contenuta nel manifesto sulla presunta specuclazione della questione sicurezza, a detta dei rappresentanti di Uniti per San Sebastiano, perpetrata da ” Il Popolo di San Sebastiano”.  Anche su quest’aspetto Pino Capasso ha tentato goffamente e senza successo, di voler distrarre l’attenzione sul lassismo amministrativo che ha caratterizzato la sua gestione di governo comunale al cospetto del triste fenomeno quale è quello degli assalti notturni alle ville ed alle case dei sansebastianesi, che sta gettando nel terrore un’intera comunità

Il sindaco Pino Capasso non avrà metabolizzato l’azione perentoria degli uomini di Manzo a difesa dei cittadini di San Sebastiano al Vesuvio portata a compimento con l’approvazione in consiglio della commissione speciale sulla sicurezza, proposta da “Il Popolo di San Sebastiano, e soprattutto non avrà assorbito l’invito fatto da Gennaro Manzo in consiglio comunale di attivare i suoi poteri in qualità di ufficiale di governo, cioè di interagire con le forze dell’ordine del territorio per monitorare le attività criminali allo scopo di trovare, in maniera coordinata, tutte le misure amministrative possibili per fronteggiare al meglio questa piaga  tutta sansebastianese.

Anche l’attacco strumentale ai “pennivendoli” è di basso profilo, grezzo e antidemocratico. Il sindaco Pino Capasso non avrà incassato bene nemmeno la squadra di giornalisti, di diverse testate, che sta sul territorio e si sta rendendo conto , grazie anche alle notizie diffuse da “Il Popolo di San Sebastiano”, dello stato patologico di illegittimità in cui versa l’amministrazione comunale.

Fanno ancora rumore la mancata applicazione delle quote rosa nella composizione della giunta, la mancata nomina del vicesindaco per due mesi, l’albo pretorio on line ancora non aggiornato come perentoriamente obbligato dalla legge n.69/2009, la chiusura della villa comunale da parte dei carabinieri, i documenti non forniti ai consiglieri nei temini fissati dalla legge per le celebrazioni dei consigli comunali. E non per ultimo la mancata esibizione in allegato alla proposta di bilancio dei debiti fuori bilancio, la mancata certificazione del patto di stabilità, le assunzioni  di tre figure all’Ufficio Tecnico ed all’Ufficio Ecologia probabilmente fatte senza la copertura finanziaria visto che, come evidenziato da Manzo in consiglio del bilancio, sarebbe stata letteralmente sfondata la spesa del personale e la mancanza di documenti fondamentali per la legittima intepretazione ed approvazione del bilancio.

In ultimo non c’è altro da fare che  sorridere al cospetto dell’affermazione fatta nel manifesto con la quale quelli di  “Uniti per San Sebastiano” sono seriamente preoccupati per le 50 richieste di documenti accompagnata da qualche esposto che a, dir loro, paralizzerrebero l’attività amministrativa. Il sindaco Capasso, a che a suo dire, o meglio a dire dei suoi soldatini, sarebbe lanciato verso il seggio in Parlamento, non è stato capace di costruire in 50 anni di governo una squadra tecnica capace di leggere in un mese 50 esposti e richieste di documenti. Quindi, la permanenza  in città è acclarata.

Il manifesto fatto affiggere dal centrosinistra certifica in modo palese non solo l’incapacità amministrativa di questa maggioranza, ma anche un atteggiamento triste e pericoloso, che avrebbe lo scopo di rendere teso il confronto politico cittadino. Per fortuna della città, con un grande senso delle istituzioni, i dirigenti de “Il Popolo di San Sebastiano” hanno snobbato questo discutibile atteggiamento degli uomini di  Pino Capasso.

Gaetano Busiello

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