Il Governo Capasso in crisi prima di partire.

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San Sebastiano al Vesuvio.- “Per problemi politici non è stato possibile inserire la donna in Giunta”, questa è la dichiarazione shock del sindaco Giuseppe Capasso,  rilasciata ad un quotidiano locale,  a margine della vicenda sulla mancata applicazione della quota rosa in Giunta, sollevata da Gennaro Manzo, leader dell’opposizione in consiglio comunale. Manzo ha sottolineato la presunta incostituzionalità del decreto di nomina degli assessori che coadiuveranno Capasso nell’amministrazione comunale, decreto che non vede l’inserimento di una donna nell’esecutivo appena nominato, previsione sancita dalla Costituzione, e da diverse leggi statali, nonché da una legge regionale.

Quindi, in maniera inequivocabile  il sindaco Capasso ha evidenziato l’equilibrio precario che regna nella sua maggioranza. Non avrebbe potuto far posto ad una donna in quanto Raffaele Aratro, tra l’altro reduce da un magrissimo risultato elettorale, avrebbe minacciato insieme a Biagio Pizzo di lasciar la compagine di maggioranza se non si fosse proceduto alla sua nomina in Giunta. Mentre Biagio Pizzo verrebbe accontentato con la Presidenza del Consiglio Comunale, incarico che lo vedrebbe, comunque, ridimensionato,  in quanto nella precedente amministrazione Capasso  Pizzo ricopriva il ruolo di vicesindaco con la delega ai Lavori Pubblici.

La convocazione del primo consiglio comunale, fissato per lunedì sera,  ha fatto emergere  diverse situazioni amministrative che farebbero palesare in modo chiaro la probabile anteposizione  di interessi politici di parte al rispetto concreto delle norme, in particolare della prassi istituzionale. Infatti, prassi istituzionale vuole che al primo consiglio comunale, e dopo aver constatato le condizioni di ineleggibilità ed incompatibilità dei consiglieri eletti, si proceda subito all’elezione del presidente del consiglio comunale, che risulta essere nell’immaginario istituzionale, un organo di garanzia dell’intero consesso civico, anche delle minoranze stesse. Invece, ci giunge notizia, come , d’altronde,  è evidenziato anche dai manifesti  murali fatti affiggere in città dal sindaco che l’elezione del presidente del consiglio comunale non è tra le priorità della seduta di consiglio, anzi si è dovuto procedere all’integrazione del punto all’ordine del giorno della votazione del presidente del consiglio comunale, fatto, in verità curioso, che lascia anch’esso presagire, probabilmente, ad un altro mancato accordo della maggioranza sul nome di  chi dovrà andare a ricoprire quel fondamentale ruolo per il funzionamento del consiglio comunale.

Un’altra, e non marginale , questione è relativa alla mancata individuazione del vicesindaco, fatto che emerge dagli atti del prossimo consiglio comunale notificati ai consiglieri comunali. Dai documenti emerge che il decreto di nomina della Giunta emesso dallo stesso sindaco non si rileva  l’individuazione del vicesidanco, carica da nominare obbiligatoriamente dallo stesso sindaco. Il vicesindaco potrebbe subentrare al sindaco nel momento che lui momentaneamente non potrebbe esercitare il suo mandato, e solo il sindaco, visto che è un incarico fiduciario del primo cittadino, può nominarlo, ma non in una seduta di consiglio comunale, ma attraverso il decreto. Anche qua il sindaco Pino Capasso sarebbe in aperto conflitto con i componenti della maggioranza che avrebbe promesso il vicesindaco: Biagio Pizzo, Raffaele Aratro, Salvatore Sannino e Andrea Addeo, . Quindi, la mancata nomina del vicesindaco affonderebbe le radici mel  mancato accordo all’interno della maggioranza per lanciare il viceCapasso.

Parte malissimo l’amministrazione del sindaco Pino Capasso. In questo inizio di  consiliatura deve far fronte, e ne uscirà probabilmente sconfitto, al tentativo dell’opposizione di centrerodestra guidata da Gennaro Manzo di far rispettare le quote rosa in Giunta. Sorprende che proprio Pino  Capasso cada in un grossolano errore come questo, quando due mesi in un comune confinante quale quello di  Ercolano, amministrato da una giunta  di centrosinistra, il sindaco Strazzullo si vide annullare dal Tar Campania il decreto di nomina della Giunta per la mancata presenza delle donne in Giunta.  Questa “grave disattenzione” insieme alla questione del presidente del consiglio comunale e della mancata individuazione del vicesindaco evidenziano una paralisi politica che potrebbe pregiudicare il buon andamento del governo comunale.

Ed un dato clamoroso sorprende: il fatto che Pino Capasso, a detta del suo entourage, che aspira a concorrere per un posto in Parlamento,  riesca  a commettere  dei grossolani errori di gestione amministrativa, attendibili sono da un neofita delle istituzioni, e non da uno come lui, grazie anche al padre, è cresciuto sin da bambino nelle istituzioni sansebastianesi . Infatti, la probabile sconfitta che subirà nel momento in cui il Tar Campania si pronuncerà sul ricorso annunciato da un esponente femminile de “Il Popolo dfi San Sebastiano”, produrrà delle serie difficoltà alle aspirazioni di Capasso. In quanto lo stesso centrosinistra, dopo il caso Strazzullo, di nuovo alle prese con la mancata considerazione delle donne nella vita istituzionale dei comuni amministrati dal centrosinistra lo riterrà di certo uno dei responsabili che va a devastare il voto di opinione sul territorio.

L’attesa è forte per il consiglio comunale che si terràlunedì alle 18, 30 presso la casa comunale.

Gaetano Busiello

 

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