Cercola. Report (Rai Tre) “inchioda” il sindaco Fiengo, il centro sportivo Magma in Zona Rossa non andava costruito. Area ad interesse pubblico trasformata in commerciale

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Cercola (Na) – Ieri sera, è andata in onda l’inchiesta “Ci vuole un fisco bestiale” sui “falsi benefattori” delle palestre italiane, che approfittando dell’ombrello del non profit attivano speculazioni fiscali, a cura di Adele Grossi di Report, seguitissima trasmissione di Rai Tre, al cui interno è stato chiarito, grazie anche all’autorevole parere di Giuseppe Di Natale ( ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano , oggi ricercatore dell’INVG ),  che sulla importante e fondamentale  via fuga di via Europa non andavano costruiti due megafabbricati che apportano un peso insediativo di quasi due mila visitatori al giorno, proprio di fronte ai due centri di prima accoglienza ( Scuola Custra e Scuola Modigliani ) istituiti per i cittadini dell’area in caso di eruzione del Vesuvio, previsti dal Piano Protezione Civile del Comune di Cercola.

Clamoroso Fiengo:  “Cercola ha un piano di evacuazione in caso di eruzione del Vesuvio solo su carta, che dovrà essere adeguato rispetto alla crescita del territorio” Che non può avvenire. L’attenzione di Report si è incentrata in primo luogo sull’esistenza del Piano di Evacuazione, il sindaco Vincenzo Fiengo ha risposto testualmente: “... c’è un piano di evacuazione costato alle casse pubbliche ben 40.000€, ma è presente solo sulla carta , è chiaro ci siamo date delle scadenze di adeguamento del piano, in base anche alla crescita del nostro territorio.” Subito ripreso da Adele Grossi: “ …. che però non dovrebbe crescere nelle zone a rischio..” Infatti, la legge regionale sulla Zona Rossa del Vesuvio all’art 1 dispone quanto segue : ” Gli strumenti urbanistici generali ed attuativi dei comuni di cui all’articolo 1, a far data dall’entrata in vigore della presente legge ( dicembre 2005), non possono contenere disposizioni che consentono nuova edificazione a scopo residenziale, mediante l’aumento dei volumi abitabili e dei carichi urbanistici derivanti dai pesi insediativi nei rispettivi territori.” Il sindaco Fiengo ha intenzione di far costruire nuove abitazioni residenziali o semplicemente è caduto in errore, rispetto alla crescita del territorio?

Giuseppe Di Natale ( ex direttore Osservatorio Vesuviano ) : ” Le vie di fuga vanno rese più semplici e  i centri urbani meno caotici”. Interessante è risultata essere l’intervento dell’ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano: “E’ chiaro che più costruisco e più gente entra ( in Zona Rossa)… il Vesuvio è un vulcano attivo, quindi, prima o poi erutterà, ed anche i centri urbani andrebbero , in qualche modo, resi meno caotici , in modo che le vie di fuga sono molto più semplici” Di Natale, autorevole dirigente dell’INVG si riferisce agli articoli  1 e 2 della Legge Zona Rossa che dispongono quanto segue : “Entro due anni dall’entrata in vigore della presente legge (dicembre 2005), i comuni di cui della Zona Rossa sono tenuti ad adeguare al divieto previsto dall’articolo 2, mediante apposite varianti, gli strumenti urbanistici generali ed attuativi vigenti. 2. Le varianti di cui al comma 1, al fine di implementare le vie di fuga, dispongono la demolizione dei volumi incongrui.” Ovviamente, il comune di Cercola non ha mai adeguato il PRG alle varianti citate. Invece, il sindaco Vincenzo Fiengo, capo dell’Ammnistrazione Comunale , ininterrottamente dal giugno 2013,  ha consentito il rilascio della concessione edilizia al Magma Wellness nel luglio 2015, nonostante la legge dispone di rimuovere anche gli immobili ingombranti sulle vie di fughe, l’Amministrazione Fiengo ha consentito la costruzione di due megapalazzoni di fronte ai due centri di prima accoglienza per i cittadini in caso di eruzione del vulcano attivo. Non ci è stata manco la ricognizione dei suoli prevista per quell’area, zona RUA del Piano Paesistico del Vesuvio, che avrebbe consentito di costruire la piscina nella Cittadella Sportiva di Caravita, restando di proprietà comunale.

Bar e Ristorante illegittimamente nell’area ad interesse pubblico. Fiengo in piena confusione. “… ma non è commerciale, il bar può utilizzarlo solo chi è tesserato, cerchiamo di verificarlo. ” Ecco quanto ha detto in tv Fiengo incalzato da Adele Grossi che lo inchioda sul fatto che precedentemente si era recata al Bar di Magma pagando una spremuta, non essendo tesserata o socia, quindi   venendo dall’esterno. La fascia tricolore cercolese tenta di mettere la classica “pezza a culore”, però, gli viene davvero male,  perchè in un locale aperto al pubblico e che si immette su una pubblica via non può essere rilasciata la licenza commerciale di spaccio interno, ossia la vendita solo per i soci e dipendenti, come contrariamente “legittima” Fiengo. Infatti, il bar all’interno del centro sportivo Magma ha una licenza commerciale per spaccio interno rilasciata alla Magma s.r.l., fiduciaria tecnica dell’associazione sportiva dilettantisca che gestisce l’impianto sportivo,  dal responsabile comunale del SUAP: come è possibile?

L’ultimo significativo passaggio del servizio è sul prezzo che devono pagare i cittadini utenti per usufuire della palestra e della piscina, ribadiamo in area ad interesse pubblico, si parla di 1034€ all’anno. “Ecco perchè non ci vado….. ( e giù con la risata nervosa del sindaco) , il quale ha una responsabilità abbastanza forte sulla negazione del  passaggio della convenzione urbanistica in consiglio comunale che avrebbe determinato un controllo sull’attività e sui prezzi, in particolare obbligando, come dispone perentoriamente  all’art. 55 ( per le C1) delle Norme Tecniche d’Attuazione al vigente PRG . una scontistica seria nei confronti delle fasce deboli della società cercolese: anziani, studenti, diversamente abili ed indigenti economici, invece, ci si ritrova sul territorio un’impresa commerciale a tutti gli effetti dove il guadagno è l’anima distintiva dell’attività sportiva.

Da quanto emerso dal servizio di Report si pone la certezza, anche grazie agli scivoloni del sindaco Fiengo ( sembrato un pesce fuor d’acqua), che nell’area ad interesse pubblico non può essere previsto il terziario e commerciale, come invece, persiste in tutte le aree ad interesse pubblico, cosidette C4, su tutto il territorio comunale, che solo al 30% della superficie lorda di pavimento è ammissibile il terziario commerciale: scatterano i controlli sul terziario/commerciale illegittimo presente sul territorio, in particolare al centro della città di fronte ‘proprio alla sede dell’autorità di controllo massima del territorio?

Noi de “Il Secolo Nuovo” , da sempre attenzioniamo le speculazioni contro l’interesse pubblico, anche quella dei fabbricati di via Europa: oggi si accende un faro nazionale, anche a difesa delle vite umane “attentate” dalle speculazioni edilizie che impediscono il regolare flusso per le vie di fuga in caso di eruzione del Vesuvio.

il direttore Gaetano Busiello

 

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