Napoli. Città Metropolitana, Flauto: “Niente colpi bassi di Pentangelo nella transizione”

enrico flauto

Napoli.  - “In ordine ai colpi bassi che de Magistris sostiene potranno essere sferrati nei prossimi sei mesi di transizione verso la Città metropolitana c’è da chiedersi: ma in quali condizioni Pentangelo, guidato dal suo mentore Luigi Cesaro, sta lasciando la Provincia di Napoli al suo successore? La risposta è una sola: in una situazione disastrosa”. Così il Capogruppo di Futuro e Libertà alla Provincia di Napoli, Enrico Flauto, interviene nella polemica tra il Sindaco di Napoli ed il Presidente dell’Ente di piazza Matteotti, Antonio Pentangelo, circa lo stato di salute dell’Ente che dal primo gennaio 2015 diventerà Città Metropolitana sotto la guida di Luigi de Magistris.

“Possiamo dire – argomenta Flauto – che la Provincia di Napoli attualmente è una bomba ad orologeria, cui solo Pentangelo può innescare o disinnescare la miccia. Si pensi alla situazione delle partecipate, con tutte le più grandi società dell’Ente ormai in fallimento, come l’Armena, la SIS, la CTP, la Sapna che gestisce il delicato ciclo dei rifiuti, tutte con l’acqua alla gola, fino alla vicenda del Trianon: situazioni di forti difficoltà economiche che rischiano, se non si interviene con la decisione e la competenza necessarie, di scaricare addosso alla nascente Città metropolitana un fardello tale da farla nascere già morta, con tutto ciò che ne conseguirà ai danni della popolazione”.

“E ciò – continua il Capogruppo – senza parlare delle situazioni di incompatibilità che bisognerebbe verificare nelle nomine degli amministratori di queste e di altre società. Per questo motivo chiedo al Presidente Pentangelo di chiarire subito quali siano le sue strategie per i prossimi sei mesi su questi temi. Nel caso non fornisca una risposta, o questa dovesse rivelarsi non soddisfacente, ritengo che come Consiglieri provinciali abbiamo il dovere di compiere un ultimo atto di dignità nei confronti dei cittadini amministrati: presentare ed approvare una mozione di sfiducia per mandare a casa il Presidente e la sua Giunta o, nel caso non ci siano i tempi tecnici prima dello scioglimento del Consiglio, dimetterci tutti in modo da consentire l’arrivo di un Commissario”.

“Meglio dunque – conclude Flauto – un Commissario con le idee chiare sul da farsi che un Presidente ed una Giunta che giochino al massacro e tentino bieche vendette politiche contro i successori sulla pelle della comunità. Invito tutti i Consiglieri, in particolare quelli del Pd, che in Provincia non sembra abbiano colto e metabolizzato le istanze di rinnovamento introdotte da Renzi, a compiere questo atto di responsabilità: mandiamo a casa Pentangelo e Cesaro prima che sia troppo tardi”.

 

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