Valentina Donini:l’ “Angolo prezioso” della giovane cantautrice milanese

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di Brigitte Esposito

 

Nel panorama musicale italiano, al di là di grandi nomi del passato e del presente che hanno fatto storia, un posto di rilievo bisogna riconoscerlo ai giovani cantautori che con grinta e personalità si stanno ritagliando uno spazio importante. Passione, tenacia, potenzialità canora, questi gli elementi in grado di rendere il suo primo capitolo musicale assolutamente interessante. Si tratta di Valentina Donini, giovane interprete milanese, di 22 anni, il cui sogno è quello di poter fare della musica la sua vita. Il 2 febbraio uscirà su tutti i portali digitali con etichetta Hit-Factory il suo primo singolo “Un angolo prezioso, uno dei primi inediti che farà parte di un futuro album che sarà realizzato dall’artista. Un progetto prodotto, arrangiato e firmato da due grandi nomi della musica internazionale: il batterista e producer Francesco Corvino e il pianista, compositore e arrangiatore Nicolò Fragile che hanno collaborato e suonato con artisti di chiara fama: Mina, Eros Ramazzotti, Adriano Celentano, Vasco Rossi, Mario Lavezzi, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Studio 3, New Trolls, Umberto Tozzi, Anna Oxa, Irene Grandi, Marco Masini, Andrea Braido, Noemi, Renato Zero, Gianluca Grignani, Stadio, Alex Baroni e tanti altri. Valentina non si limita a cantare, ma sembra che in qualche modo viva e interpreti le canzoni attraverso la sua personalità, con una voce assolutamente versatile. “Un angolo prezioso” è incentrato proprio sulla semplice capacità compositiva e musicale, sulla ricercatezza delle atmosfere e su uno stile che collima con la spontaneità del suo modo di porsi, brioso e autenticamente appassionato. In questa intervista la dolce e timida Valentina si racconta a tutto tondo e conferma di voler imprimere, a suon di note, il suo nome nel panorama musicale.

 

 

Cosa significa esprimerti attraverso la musica?
    Mi capita spesso di non riuscire a trovare le parole giuste quando parlo con le persone o di non essere in grado di comunicare le mie emozioni e i miei sentimenti apertamente. Per questo ho bisogno di scrivere canzoni. La musica mi permette di comunicare quello che di norma non riuscirei a dire. Tendo a tenermi dentro molte cose e la musica è un po’ la mia valvola di sfogo.
    Qual è stato il tuo percorso artistico?

    La mia prima esibizione davanti a un pubblico risale all’età di sette anni. A quattordici sono entrata a far parte di una rock-band di amici, il cui chitarrista era mio fratello, e qui ho iniziato a scrivere i primi testi. E’ stato in questo momento che ho capito di dover affinare la tecnica, così mi sono iscritta all’Accademia milanese “Pentagramma ”, con la quale ho partecipato a diversi concorsi e in uno di questi ho conosciuto la scuola di musica che frequento tuttora: la Mirò Music School, diretta da Rosa Bulfaro. Qui studio canto (tecnica, teoria, solfeggio e armonia) con Sabrina Olivieri ed è qui che ho conosciuto il produttore Francesco Corvino, docente del corso di produzione presso la scuola, con il quale è nata una profonda amicizia e una collaborazione lavorativa molto produttiva. Ora, oltre a scrivere testi, compongo melodie sul mio iPad con Garage Band.

     

    A febbraio uscirà il tuo primo singolo su tutti i portali digitali con Etichetta Hit-Factory, produzione artistica di Francesco Corvino, arrangiamenti di Niccolo’ Fragile. Che pensi di tutto ciò?

    Penso… ”WOW!” Questo per me è un grande sogno che comincia a prendere forma. Sono contentissima, emozionatissima e… non vedo l’ora! Per me è un grande onore lavorare con questi grandi della musica. Oltre ad essere dei grandi professionisti bisogna riconoscere in loro delle persone splendide, appassionate, sincere e molto disponibili. Io sono una loro grande fan. Mai mi sarei aspettata di riuscire a collaborare con dei professionisti di questo calibro. E ancora adesso non mi sembra vero.

    Quanto è stato difficile per una giovane proposta come te farsi notare da una casa discografica?

    Oggi è molto difficile riuscire ad arrivare ad una casa discografica se ancora non sei “nessuno”. C’è bisogno di qualcuno che creda in te e nel tuo progetto. O meglio, c’è bisogno della “persona giusta” che ci creda. Persona giusta non tanto in fatto di conoscenze, che sicuramente sono importanti, ma per quanto riguarda la professionalità, la disponibilità, la voglia di fare, la costanza, la sincerità e la passione con cui ci si occupa di un progetto musicale. Io sono stata molto fortunata. L’incontro con Francesco Corvino, che fin da subito ha creduto nelle mie capacità e nella mia musica, è stato fondamentale.

     

    In che modo avete lavorato tu e Corvino al singolo “Un angolo prezioso”?

    Il brano era inizialmente nato in inglese, “The borderlines of life”, e parlava di tutt’altro. La melodia composta ci piaceva molto, ma il testo in inglese non ci convinceva, mancava lo special. Poi è nata l’idea di scrivere un nuovo testo in italiano, che riguardasse una situazione particolare, mi spiego meglio: quando scrivo, fondamentalmente parlo di me, della mia vita, dei miei sentimenti, di cose che mi riguardano molto da vicino. Da qualche anno, dopo un percorso come animatrice in oratorio, seguo degli adolescenti nel loro percorso di crescita, cercando di trasmettere loro dei valori. Sono molto affezionata a questi ragazzi che mi fanno vivere esperienze uniche. Corvino mi ha proposto di scrivere un testo che li riguardasse e durante un week end in ritiro con loro, osservandoli, le parole sono uscite una dopo l’altra senza troppa fatica.

     

    Hai mai avvertito negli anni la necessità di ritagliarti un angolo prezioso e perché?

    L’angolo prezioso di cui parlo è rappresentato proprio da questi ragazzi. Quando sono insieme a loro sicuramente rivedo me stessa in molte cose, ma spesso sono loro che mi insegnano qualcosa. Credo sia importante che abbiano uno “spazio” in cui possano esprimersi, persone con le quali possano parlare di qualsiasi argomento, anche di quelli ai quali magari non penserebbero di loro spontanea volontà.

    Se dovessi scegliere un cantante italiano e uno straniero con cui duettare, a chi penseresti?

    Domanda difficile, avrei una lunga lista di artisti sia italiani che stranieri. La cantante italiana che ho nel cuore da sempre è indubbiamente Laura Pausini. Sono una sua grandissima fan da sempre. Un grande artista e musicista straniero che ho “scoperto” ultimamente, ma che mi ha del tutto conquistata, è invece John Mayer.

    È più facile o meno, secondo te, oggi usare il web e i social per arrivare ad un pubblico grande?

    Negli ultimi anni ha sicuramente preso piede la comunicazione online e soprattutto i social. Il mio parere personale è che sicuramente attraverso il web si raggiungano quantità di persone molto elevate. Sicuramente usare i social vuol dire anche essere “al passo coi tempi” e immedesimarsi nel pubblico. Allo stesso tempo penso che sia la musica a dover arrivare al cuore della gente e non la pubblicità. Per cui spero di poter esprimere il mio pensiero e comunicare con la gente grazie alle mie canzoni e non ai social network.

    Qual è la nota musicale che preferisci e perché?

    Che bella questa domanda, non ci avevo mai pensato! Direi il sol. Perché suona bene. Non è una nota triste, mi suona allegra. Già il nome ricorda il sole. Inoltre il mio orecchio deve avere una predilezione per il sol visto che nei dettati e nei solfeggi il sol lo azzeccavo sempre. E poi la chiave di violino è la chiave di sol. Sì, decisamente il sol.

    Quali sono i tuoi generi e quali le canzoni che si possono ascoltare spulciando nel tuo ipod?

    Sabrina Olivieri mi insegna che prima di avere un proprio genere musicale bisogna avere una grande esperienza e cultura a riguardo, ed io credo di dovermene fare ancora un bel po’. Quindi per quanto riguarda il mio genere ne riparliamo tra qualche anno. Ad ogni modo amo molti generi e non disdegno niente della musica, per cui sul mio ipod ci sono canzoni di tutti i tipi, dalla chanson française a David Guetta, rock, funky, r&b, classica… ecco forse i generi che ascolto meno sono il rap e il jazz, ma a quest’ultimo mi sto avvicinando ultimamente sempre grazie ai miei insegnanti. Il mio preferito per ora resta comunque il rock. Lo amo profondamente. E uno dei miei idoli, forse il più grande di tutti, è Freddie Mercury.

     

    A chi devi il tuo grazie?

    Di grazie credo di doverne un bel po’! Il primo va sicuramente alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e mi ha trasmesso dei valori importanti. Poi certamente devo un grandissimo grazie a Francesco Corvino, che oltre a seguire il mio percorso è un grande amico, alla mia insegnante di canto Sabrina Olivieri, per la sua passione e dedizione al lavoro, al grande Niccolò Fragile, che ha curato il meraviglioso arrangiamento del mio singolo, a tutti gli amici e coloro che stanno rendendo possibile e realizzabile il mio grande sogno di fare della musica la mia vita.

    Sei bryosa?

    Ahahahah! Sì, direi di sì! Sono piuttosto solare come persona e ne sono felice.

 

 

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