Rivellini-Salatto (Ppe): Ma Draghi lo sa che il prestito alle banche é servito per un’oscura operazione di lucro .

Mario_Draghi

Gli europarlamentari del Ppe Enzo Rivellini e Potito Salatto hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

«Abbiamo oggi sottoposto alla BCE un’interrogazione urgente per chiedere lumi sul comportamento delle banche italiane che dopo l’8 dicembre hanno ricevuto dalla Banca centrale europea circa 140 miliardi di euro per lo sviluppo del credito nei confronti delle piccole e medie imprese. Dai dati pubblicati sui giornali e confermati in parte dalla stessa ABI si
evince come il prestito erogato dalla BCE non solo non abbia incrementato l’accesso al credito ma che questo, nell’ultimo periodo,sia addirittura diminuito.
Quest’apparente incongruenza si spiegherebbe in quanto gli istituti di credito, che hanno ricevuto il prestito dalla banca centrale europea al tasso dell’1%, invece di favorire il credito nei confronti delle Piccole e Medie Imprese hanno preferito acquistare titoli di stato con rendimenti al 6-7% lucrando sulla differenza e mettendo così a riparo i propri bilanci. Se le indiscrezioni si dovessero rivelare esatte, questa sarebbe una vergognosa operazione speculativa perpetrata sulla pelle dei cittadini europei e delle imprese, sopratutto se si considera che il prestito e il tasso dell’1% sono stati concessi per dare la possibilità alle Piccole e Medie Imprese di lavorare ed aumentare la crescita e quindi, di conseguenza, poter uscire dalla crisi. Nessuno poteva immaginare che quelle somme venissero utilizzate per lucrare sul differenziale di rendimento. Ma Draghi é a conoscenza di tutto ciò ? E cosa farà per recuperare queste somme affinché
vengano destinate alle Piccole e medie imprese ? E i vertici delle banche italiane (Unicredit, Monte dei Paschi, Banca popolare, Intesa San Paolo) se tutto ciò corrisponde al vero non dovrebbero quanto meno dimettersi ? Qualora tutto ciò venisse appurato siamo pronti ad azioni
forti senza escludere nessuna eventualità che possa garantire ai cittadini europei che le somme siano destinate alla crescita e al superamento della crisi».

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