Cercola. Dimissioni del sindaco, i primi risultati: blocco assunzione dai concorsi e mancato consiglio comunale sul referto dei Revisori dei Conti. Al comune arrivano anche le autorità di controllo

comune di cercola

Cercola (Na) – La crisi nella maggioranza consiliare che ha sostenuto ( fino ad una settimana fa ) il sindaco Vincenzo Fiengodimissionario dal 21 ottobre 2019 - sta determinando , di già, una serie di criticità al buon governo dell’Amministrazione Comunale. In particolare, è maturato  il blocco delle assunzioni al Comune, ai sensi del  comma 1-quinquies dell’art. 9 del d.l. 113/2016,  perchè non è stato approvato,  entro il 30 settembre,  dal consiglio comunale il bilancio consolidato dell’Ente di Piazza Libertà. Fino a che la crisi di governo comunale si esaurisca e si convochino consigli comunali, o fino all’arrivo del commissario straordinario ,  il comune di Cercola non può assumere il personale che arriva direttamente dai concorsi già espletati. Il caso più clamoroso è l’assenza del Comandante della Polizia Municipale: da circa quattro mesi  al comune manca l’autorità di controllo del territorio fondamentale per fronteggiare incisivamente l’imperante abusivismo edilizio e le fastidiose violazioni del Codice della Strada che rende la città più invibile del normale. Senza contare la storica  crisi di personale al comune che rende critica la gestione dei più elementari servizi che si devono ai contribuenti di Cercola.

MANCATA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE SU REFERTO STRAORDINARIO DEL COLLEGIO DEI REVISORE DEI CONTI. STRANO RILANCIO PER IL GOVERNO COMUNALE SU PRESUNTO BLOCCO DECADENZE PER LE PALAZZINE A CARAVITA. Le dimissioni del sindaco Vincenzo Fiengo, protocollate lo scorso 21 ottobre 2019, sono arrivate a poche ore dall’invio del referto straordinario del Collegio dei Revisori dei Conti che ha chiarito un quadro imbarazzante, probabilmente illegale, della gestione comunale rispetto al recupero dei debiti dei morosi delle Palazzine Comunali di Caravita ( costruite con i fondi ex legge 219/81 ). Queste rapide dimissioni del sindaco Fiengo hanno, di fatto (sarà un caso o no?),  bloccate le attività anche del consiglio comunale che a i sensi dell’art.15 dello Statuto Comunale dispone quanto segue : “ Il presidente del consiglio comunale DEVE riunire il consiglio comunale entro 10 giorni per discutere ed emettere provvedimenti sul referto straordinario pervenuto una settimana fa dal Collegio dei Revisore dei Conti”. L’adunata del consiglio comunale  era attesa, oltre dai morosi di Caravita, anche dalla parte fedele alle contribuzioni comunali della città di Cercola, aspettando una reale motivazione degli aumenti spropositati di Tari, Imposta Comunale sulla Pubblicità, Diritti di segreteria dell’Ufficio Anagrafe e dell’aumento del servizio delkla refezione scolastica. Un’ altra storia resta quella delle accuse gravissime sollevate dai revisori all’amministrazione comunale  per non aver vigilato sull’applicazione delle disposizione regolamentari adottate dal Commissario Prefettizio nel dicembre 2012: i revisori accusano direttamente il sindaco Fiengo, colui che ha il dovere -  proveniente dall’applicazione della  Legge Regionale Campana n.1/2008, di procedere alle decadenza del diritto all’utilizzo delle case comunali, per non aver fatto decadere 111 posizioni. Di queste, ecco quanto riferisce il Collegio dei Revisori dei Conti,  111  posizioni: 50 non erano in regola con la tempistica concordata nel piano di rateizzo , avendo prodotto solo versamenti parziali ed altre 61 posizioni , pur avendo concordato il rateizzo non hanno versato alcuna rata. Quindi, fa sorridere la voce, se confermata ragiungerà l’incredibile, di una presunta volontà dell’amministrazione comunale, in tema di accordo per il rientro dalla crisi di governo,di inserire tra i punti programmatici futuri il blocco delle decadenze per le 278 famiglie morose a  vario titolo,  se non si mette in considerazione, comunque,  la mancata decadenza  – a carico del sindaco Fiengo – di quelle 111 appena citata. Dall’entourage del sindaco e dalle famiglie morose emergerebbe una volontà di ricalcolare il debito, ritenuto abnorme, perchè sembra che tante famiglie non si trovino con le cifre richieste dal responsabile del servizio al Comune Luigi Pacella: anche nell’avviso di mora recapitato ai cittadini era ben evidenziato che il ricalcolo, comunque, era garantito a seguito di presentazione delle osservazioni entro 10 giorni dalla stessa notifica. Nel frattempo, dal 31 agosto si sono succedute una serie di incontri  tra il Comitato di Quartiere Cittadini Attivi di Caravita e il sindaco Fiengo, l’assessore al bilancio Liberato Terracciano, l’assessore al patriomonio Diego Maione e i soliti Vincenzo Barone e Giuseppe Gallo ( a che titolo andava agli incontri non si sa ) in cerca di soluzione: mentre si abbaiava alla luna  i politici locali hanno fatto trascorrere i dieci giorni per ottenere il ricalcolo, penalizzando, ancora una volta, le famiglie caravitane. Certamente,   causa dell’inadeguata della squadra di Fiengo  nel gestire tale criticità, hanno diritto al ricalco,  ma risulterebbe molto pericoloso chiedere il blocco delle decadenza da parte della politica lolcale per rientrare da una crisi di governo. Ribadiamo i revisori accusano il sindaco Fiengo di non aver proceduto a 111 decadenze. Un altro fatto grave a carico degli amministratori comunali, e non citato dai revisori, resta quella della mancanza di una graduatoria che in caso di abbandono forzato o no delle famiglie morose faccia accedere a CHI NE HA DIRITTO ad avere una casa ed al comune di mettere a reddito con altri contribuenti fedeli il proprio patrimonio. Interrogativi inquientanti che sorgono a margine di questa crisi:  come sono state assegnate le case in questi anni? Perchè non c’è una graduatoria? Perchè non si prepara un bando per i nuovi assegnatari?

GALLO E TERRACCIANO IL DUO ANTICRISI BECCANO I NO DAI DISSIDENTI E DALLE MINORANZE. Lo scouting attivato da Giuseppe Gallo ( Presidente del Consorzio Cimiteriale) e da Liberato Terracciano ( Assessore al Bilancio) non sembra aver avuto esito positivo: i sei dissidenti consiglieri comunali e quasi la totalità delle minoranze non si vogliono assumere la responsabilità del malgoverno comunale piegato alle logiche ( di che tipo , poi, si vedrà) del sindaco Fiengo, del vicesindaco Vincenzo Barone, dell’assessore Diego Maione e dell’assessore sommese Giuseppe Castiello e del duo Giuseppe Gallo e Liberato Terracciano. Non c’è maggioranza. I cercolesi hanno assistito in modo imbarazzante in questi giorni la comparsa in ogni angolo di piazza e di vicolo cieco di Cercola  il “tallonamento” ai consiglieri comunali di questo duo: ossia di coloro che non dovrebbe essere più in carica per i ruoli istituzionali che ricoprono, Terracciano distratto o complice per i danni erariali che stanno maturando sul fronte Palazzine 219, autovelox, mancata esternalizzazione strisc e blu, mancati servizi erogati alle fasce deboli nel rilascio delle licenze in aree di interesse pubblico? Perchè non si è dimesso ancora? Perchè è così insistente per chiudere questa legittima crisi di maggioranza? Anche la posizione di Giuseppe Gallo è imbarazzante: perchè non si è dimesso dopo la figuraccia incassata per la marcia indietro effettuata sulla costruzione del megaforno crematorio nel cimitero di Massa di Somma che avrebbe inquinato i nostri territori e fatto crollare la valutazionbe degli immobili , nonchè distrutto  l’enogastronomia locale, volano importante dell’economia versuviana? Come mai non si è mai dimesso, cosa lo lega a quella poltrona?

AUTORITA’ DI CONTROLLO AL COMUNE. Venerdì mattina, negli uffici comunali sono piombate le autorità di controllo del territorio: si teme qualche scandalo nelle attività comunali. La crisi di governo, accompagnata da un’attività insistente degli inquirenti, fa tanto male alla credibilità delle istituzioni cittadine ed ai propri onesti cittadini.

a cura del direttore Gaetano Busiello

 

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