Il premio de Coubertin e i campioni più altruisti delle Olimpiadi

olimpiadi-copertina-696x391

Mentre l’Italia festeggia lo storico oro nei 100 metri Marcell Jacobs e quello di Gianmarco Tamberi per il salto in alto, c’è un altro premio olimpico molto prestigioso ma meno conosciuto : il trofeo per il fair play dedicato al barone Pierre de Coubertin per premiare chi si è distinto per comportamento e sportività.

Germania. Il saltatore in lungo Luz Long che vinse l’argento ai Giochi di Berlino del 1936 dietro Jesse Owens fu il primo a ricevere il De Coubertin nel 2000. Gli fu assegnato per il suo comportamento in gara dove, in pieno regime nazista, diede consigli generosi al suo rivale. Tra i due nascerà una profonda amicizia che non risentirà nemmeno della guerra.

Italia. Nella finale invernale a due di Innsbruck 1964, i britannici Tony Nash e Robin vinsero l’oro con uno spit fornito da Eugenio Monti, che finì terzo. Ciò permise loro di partecipare alla gara sostituendo un componente arrugginito che aveva reso il veicolo inguidabile.

Canada. Alle Olimpiadi di Seoul del 1988, il canadese Lawrence Lemieux stava gareggiando nella classe Finn quando vide la barca capovolta dei singaporiani Chan e Shaw. Cambiò quindi rotta e andò a salvarli, recuperando i due feriti e aspettando l’arrivo dei soccorsi. Infine, riprese la gara e finì perdendo la medaglia olimpica, ma conquistando la stima e l’unanimità del pubblico.

Brasile. Durante la maratona trionfale di Stefano Baldini ad Atene 2004, il brasiliano Vanderlei De Lima fu danneggiato dall’intervento di un predicatore pazzo che lo aggredì mentre era al comando.  Alla fine arriverà terzo e riceverà una medaglia De Coubertin, ma avrebbero dovuto assegnarne una anche al suo connazionale pallavolista Emanuel Rego, che gli conferì la sua medaglia d’oro.

Ungheria. Il nuotatore ungherese Daniel Gyurta vinse l’oro nei 100 metri rana a Londra nel 2012, anche grazie all’assenza del rivale norvegese Alexandre Dale-Oen, scomparso pochi mesi prima. Dopo la gara, Gyurta ha ammise che se il suo compagno fosse stato presente avrebbe vinto lui e a gennaio si recò a Oslo per regalare alla famiglia una replica della medaglia d’oro, fatta fare a spese sue.

Cuba. Uno dei più grandi pugili di tutti i tempi mai diventato professionista, scelse di competere solo alle Olimpiadi vincendo l’oro dei pesi massimi in tre edizioni consecutive, dal 1972 al 1980. Durante la sua carriera fu sempre attento a non ferire i suoi avversari e a dargli consigli generosi. Gli è stato assegnato il premio De Coubertin alla carriera.

Usa. Ai Giochi di Pechino del 2008, la nuotatrice americana Dara Torres si rese conto prima dell’inizio della competizione che un’avversaria aveva rotto il suo costume e avrebbe dovuto quindi nuotare in svantaggio. Quindi si rivolse ai giudici e non chiese, ma comunicò che la gara sarebbe iniziata dopo per permettere alla collega di cambiarsi.

 

a cura di Luisa Ramaglia

Lascia un commento

Powered by ODDERS Communication Agency