Plastic free. On. Lino Pettazzi (Lega): “Sono preoccupato. A rischio duemila imprese, aumento per la spesa delle famiglie di 140€. Gravi ripercussioni sul mondo produttivo del Nord”

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Roma -L’Italia è il secondo maggior produttore dopo la Germania dei prodotti packaging, con 12 miliardi di fatturato l’anno e 3 mila aziende che operano nel settore.  L’area “Lover” del nostro Paese, comprendente Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, rappresenta da sola circa il 60% dell’industria nazionale della trasformazione di plastica. Unitamente al Piemonte si arriva al 70% della produzione italiana. Ne consegue, quindi, che il 70% della “plastic tax” graverà sulle solite quattro regioni industriali, quelle che con tenacia trainano il prodotto interno lordo del Paese. L’introduzione della “plastic tax” mette a repentaglio duemila piccole e medie aziende aumentando del 60% il costo di approvvigionamento della plastica e, come stimato da Federconsumatori, l’aumento della spesa delle famiglie sarà di ben 140 euro all’anno!” Lo dichiara l’on. Lino Pettazzi (Lega Salvini Premier), componente della X Commissione Attività Produttive, Turismo e Industria.
Ovviamente, prosegue Fettazzi -  tante aziende hanno manifestato una forte preoccupazione per la nuova imposta che, insieme ad altre misure sfavorevoli (vedi la “sugar tax”) approvate nella scorsa sessione di bilancio ha  indotto diversi colossi della produzione industriale a correre ai ripari. La Coca Cola Italia, ad esempio, ha già annunciato un piano di  intervento che prevede un aumento dei prezzi delle bibite e un blocco degli investimenti nel nostro Paese per il prossimo anno. Anche il Gruppo San Pellegrino è già pronto a bloccare gli investimenti in Italia e a rivedere l’organizzazione dei propri stabilimenti. L’azienda ha stimato un calo della produzione pari al 7% cento per quanto riguarda l’acqua minerale e del 14% sulle bibite. Anche la San Benedetto di Scorzè, primo gruppo nazionale del beverage, ha calcolato l’impatto delle nuove imposte che potrebbe determinare costi aggiuntivi per 100 milioni di euro e una contrazione dei consumi fino al 20%. Preoccupato - conclude Lino Pettazzi (Lega) per queste inevitabili conseguenze, in qualità di membro della X Commissione Attività Produttive e Turismo, auspico che il Ministero dello Sviluppo Economico effettui un monitoraggio sulle conseguenze in termini produttivi dell’applicazione delle citate disposizioni e che vengano riviste le misure idonee, affinchè le nostre aziende vengano sgravate da questa ingiusta ed indegna tassazione.”
Redazione Politica

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