Cercola. Pubblicità sugli impianti, il Comune ha condizionato il mercato: “benedetti” gli abusivi, ostacolati i regolari

tabelloni abusivi via argine

Cercola (Na). – Il mercato della pubblicità sugli impianti pubblicitari privati sembra essere stato condizionato dall’atteggiamento istituzionale prodotto nell’ultimo anno e mezzo dai vertici dirigenziali e di governo del Comune: ecco la naturale riflessione che fa seguito ad un importante parere  arrivato la settimana scorsa direttamente alla Polizia Municipale dal Ministero dei Trasporti , dal quale emerge un’indicazione chiara e naturale, però molto ostacolata dai comunali, quella che concede all’impresa di trasporto pubblico locale l’affidamento diretto del servizio pubblicità attivabile con la vendita degli spazi su pensiline e paline pubblicitarie, funzionali all’attività di trasporto pubblico locale, autorizzate urbanisticamente dall’Ufficio Tecnico Comunale.

L’ostilità ed il lassismo istituzionale che ha subito per un anno e mezzo l’impresa di trasporto pubblico è risultata davvero imbarazzante, il quesito “gara d’appalto si o no?” è stato liquidato dal sindaco Vincenzo Fiengo lo scorso 4 novembre 2014 con la notifica di un parere dell’ex capo dei vigili urbani Michele Sannino, che invitò la ditta a prevedere la gara d’appalto per la gestione del servizio sugli impianti delle stessa ditta: parere che fu aspramente contestato per il fatto che venne rilasciato ad un giorno dalla pensione dell’ex comandante dei vigli urbani, ed in violazione delle norme anticorruzione introdotte da Felice Cantone, capo dell’ANAC, il quale nel’agosto 2014 emise per gli enti pubblici un ordine con il quale invitò i vigili urbani a non entrare nei processi autorizzatori e limitarsi al ruolo di controllo e vigilanza. Anche il vicesindaco Luigi Di Dato, con una nota del febbraio 2015 alla quale allegò un parere dell’altro ex capo Franco Sodano,riprese la stessa nota di Sannino. Di fatto si bloccò la ditta di trasporto pubblico locale sul fronte dell’esercizio della sua attività, in quanto il progetto “Cercola in Corsa” , approvato dalla Provincia di Napoli, prevedeva l’introduzione del trasporto pubblico locale, finanziato anche dalla vendita degli spazi pubblicitari previsti su paline e pensiline, funzionali alle relative femate bus. Mentre lo stesso regolamento comunale sugli impianti pubblicitari – art. 17 – prevede l’esclusione della gara d’appalto per impianti già autorizzati dall’ufficio tecnico    comunale sul piano urbanistico, la domanda sorge spontanea : come  si poteva arrivare a comprendere che il comune poneva l’obbligo di gara d’appalto su impianti , anche già installati, da privati e funzionali ad una linea disegnata dalla stessa azienda di trasporto pubblico locale, con tanto di collocazione strategica degli impianti pubblicitari?

Il condizionamento del mercato della pubblicità si evince nel momento in cui, da quasi tre anni, il sindaco Fiengo è arrivato al Palazzo di Città 30 mesi fa, sono piombati in città megatabelloni non previsti nella classificazione degli impianti del relativo regolamento comunale, installati in piena violazione del Codice della Strada e dello stesso regolamento ( negli incroci, nelle curve, sui guard rail e parapetti, sotto ai ponti, a ridosso dei segnali stradali, ecc.) e in particolare le ditte che si sono “spartite” il mercato non hanno assolto alle prescrizioni imposte nel maggio del 2013 dall’ex commissario prefettizio Antonio Scozzese, il quale impose il pagamento dei 10.000€ anticipati dal comune per l’abbattimento in danno di una quarantina tabelloni abusivi di proprietà degli stessi. Ad oggi pare che nessuna delle 5 ditte abbia pagato quanto dovuto dal comune di Cercola, fatto che li avrebbe dovuto escludere dalla partecipazione all’affidamento diretto del servizio pubblicità su quei tabelloni. L’ex capo dei caschi bianchi, il capo dell’UTC e l’ex responsabile del servizio tributi, visto che l’art.68 del Regolamento Comunale li assegnava il potere di organizzare gare ed affidamento del servizio pubblicità, dovranno spiegare alla città, ed eventualmente ad agli organi competenti,per quali motivi queste ditte non sono state escluse dall’affidamento del servizio pubblicità nel 2013? E gli stessi , insieme al sindaco Vincenzo Fiengo ,  informato e sollecitato in tempo reale di quanto è accaduto in questi anni,  dovranno spiegare alla città, ed eventualmente agli organi competenti, perché tengono ancora in piedi il mercato della pubblicità su impianti abusivi , tali violazioni sono state accertate dall’attuale capo dei caschi bianchi Bruno D’Ambrosio, il quale rappresenta la vera mosca bianca in questa confusa macchina amministrativa e politica del Comune di Cercola. Perché né il capo dell’UTC e né il sindaco non hanno ancora emessa un’ordinanza di rimozione  degli impianti pubblicitari abusivi che rappresentano anche un grave pericolo per la circolazione dei pedoni e degli automobilisti?

Un altro clamorosi dato che fa riflettere sul tenore etico che anima l’azione amministrativa e di governo è riconducibile al fatto che una di questa ditte “beccata” abusiva con i propri impianti – sembrerebbero  una decina addirittura senza autorizzazione urbanistica – continua ad essere chiamata direttamente dal parente funzionario a fornire materiale al Comune, vedi nei mesi scorsi all’Isola Ecogloica la fornitura dei  pannelli ( oltre 6.000€). Perché il sindaco Fiengo, puntualmente informato, non ha mai escluso dall’albo dei fornitori di fiducia del Comune questi operatori infedeli alle leggi comunali, oltre che quelle statali?

La politica, di maggioranza e di opposizione, in un religioso silenzio ha consentito senza batter ciglio tutto ciò: ovviamente ognuno di loro ha il parente di turno , l’amico dell’amico o lo stesso amico.

Cronache da una città senza applicazione delle regole.

il direttore Gaetano Busiello

 

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