Cercola. “Palazzone di via Don Minzoni”, aspetti “inquietanti” emergono dalla lettura della sentenza

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Cercola (Na). – Altri scenari inquietanti si aprono nell’analisi del merito della debacle giudiziaria che ha visto soccombere il comune di Cercola  nei confronti della Holding Immobiliare s.r.l. , nel giudizio al Tar Campania, avendo ad oggetto l’impugnazione dell’ordinanza di demolizione n.-2/2015 che ha colpito il Palazzone via Don Minzoni, dopo l’annullamento del Permesso a Costruire n.52/2012, accertato da una sentenza del Tar Campania, poi confermata dal Consiglio di Stato, questi due ultimi tribunali respinsero l’impugnativa della Nike Invest, comproprietaria dell’immobile, contro l’annullamento del Permesso a Costruire n.52/2012, diventato automatico dopo bocciatura al Tar Campania della Variante al PRG del Comune dei Cercola.

Fa ancora discutere in città la questione relativa alla mancata costituzione in giudizio del comune di Cercola contro la Holding Immobiliare s.r.l.,  comproprietaria della struttura colpita dall’ordinanza di demolizione n.2/2015 , emessa dal capo dell’UTC, ingegnere Ciro De Luca Bossa.

Entrando nel merito della sentenza n.02910/2015 del 7 maggio scorso , con la quale il Tar Campania   ha decretato la soccombenza del Comune di Cercola a seguito dell’impugnazione presentata dall’Holding Immobiliare s.rl. , emergono  alcuni aspetti eclatanti, che “grazie” alla mancata costituzione in giudizio del comune di Cercola, non sorprendono poi  più di tanto: 1.) La sentenza fa riferimento all’annullamento in primo grado del Permesso a Costruire n. 52/2012, “sorvolando” stranamente l’esistenza del giudizio definitivo del Consiglio di Stato,  che ha confermato l’annullamento, respingendo l’impugnativa dei comproprietari dell’immobile di via Don Minzoni. L’annullamento definitivo del Permesso a Costruire m.52/2012 lega indissolubilmente il seguito giuridico, maturando inevitabilmente l’ordinanza di demolizione n. 2/2015, quest’ultima risulterebbe  essere  una conseguenza dell’annullamento definitivo del Permesso a Costruire n.52/2012. Quindi, come si è potuta stralciare l’ordinanza di demolizione dal Permesso a costruire? Ovviamente se il sindaco Fiengo non avesse nicchiato il Comune di Cercola si sarebbe potuto difendere adeguatamente in giudizio , esibendo le sentenze, del Tar Campania e del Consiglio di Stato, che hanno reso nullo il relativo Permesso a Costruire ; 2) Un altro aspetto che porta ad aprire  una riflessione forte sulla drammaticità giudiziaria che ha colpito il comune di Cercola,  che non presentandosi si è prestato il  fianco a subire gli “esercizi giuridici creativi”, senza essere mai contrabbattuti, della Holding Immobiliare s.r.l. A seguito di un’esposizione processuale la Holding Immobiliare s.rl. , come si legge nella sentenza, afferma che l’intervento edilizio sulla riqualificazione di quell’immobile si sarebbe potuto effettuare anche attraverso la semplice presentazione della SCIA/DIA. Purtroppo il comune di Cercola non era presente in giudizio, non si è potuto presentare la relazione del Capo dell’UTC di Cercola, con la quale poteva chiarire quanto segue:  “L’attuale PRG per l’ARU 6 prevede, ai sensi dell’art.71 dell Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG, che in attesa dei Piani Urbanistici di dettaglio ( mai approvati a Cercola), sono consentiti sugli immobili solo interventi di conservazione, così come definiti dall’art.86 delle suddette  NTA, che includono interventi di demolizione e di ricostruzione”, la citazione di questo impianto normativo  in seno al PRG vigente è la stessa contenuta   nelle stesse osservazioni  presentate della  Nike Invest s.r.l. e della  Holding Immobiliare s.r.l. per  la Variante del PRG del 1 aprile 2010 – poi bocciata al Tar Campania – , osservazioni presentate in modo “profetico”, ovvero  ben 16 giorni prima della pubblicazione della suddetta Variante. Inoltre, tali osservazioni furono anche accolte  dall’allora assessore all’Urbanistica Mario Montella; poi , dopo lo scioglimento del consiglio comunale (  datato 24 ottobre 2012) , e  successivamente al rilascio del Permesso a Costruire del dicembre 2012, lo stesso Montella andò a coordinare i lavori del Progetto su  quell’intervento edilizio. A fermare il tutto ci fu la bocciatura giudizia della stessa Variane al Prg del 2013.

Alla luce di questi due chiarimenti emersi, a margine della riflessione sulla sentenza, piomba  forte il presunto danno che avrebbe  compiuto il sindaco Vincenzo Fiengo, “ritardando” la convocazione della Giunta Municipale per affidare l’incarico legale all’avvocato Elio Trombetta, il quale non ha potuto far altro che accertare che la nomina è stata fatta il 12 maggio 2015, quindi 5 giorni dopo la celebrazione  dell’udienza unica del processo amministrativo:  sentenza emessa dal Tar Campania, che ha condannato  il Comune di Cercola al pagamento, in favore della Holding Immobiliare S.r.l., delle spese di giudizio, liquidate nella misura di euro 1.500,00 (millecinquecento) oltre oneri accessori, nonché al rimborso del contributo unificato come per legge. Condanna avvenuta in contumacia per la ovvia mancata costituzione in giudizio dello stesso Ente di Piazza libertà. Il sindaco Fiengo ha avuto tutto il tempo , solecitato anche dai funzionari comunali, per prevedere nei giusti termini l’affidamento dell’incarico, visto che il 31 marzo 2015 fu notificato il ricorso al Tar Campania contro l’ordinanza  di demolizione n.2/2015.

“Preoccupa” il fatto che il sindaco Fiengo, di professione faccia l’avvocato amministrativista,  risulta essere a   conoscenza della tempistica relativa ai  processi amministrativi . Come preoccupa il dato che tra i tecnici nominati dall’Holding Immbiliare e  dalla Nike Investa siano presenti alcuni con “aderenza politica”,  anche in questa Giunta Municipale – vedi il prgettista, arch. Concetta  Marrazzo,  parente diretta di uno dei dirigenti attuali di  Sel Cercola, oggi in Giunta con la Tavani – ;  come fa riflettere la posizione dell’ex assessore all’urbanista Montella  nella rosa dei tecnici chiamati dal privato nel progetto edilizio:  senza lasciar chiudere la riflessione sulla nomina di Luigi Ordetti,  a dirigere i lavori, parente diretto del capo dell’UTC di Cercola.

In queste ore i soliti tecnici e la solita politica se le canteranno e suoneranno in un dibattito pubblico sulla prospettiva del nuovo Piano Urbanistico Comunale, incontro previsto per mercoledì prossimo presso il Teatro Comunale di viale dei Platani. Mentre la comunità civile della città,  alla luce dell’ostruzione continua dell’amministrazione comunale sui temi di sviluppo,  resta perplessa di fronte a tanti aspetti poco chiari.  non si può dimenticare la battaglia del PD Cercola sulla presunta illegittimità o presunta speculazione edilizia che colpirebbe un immobile di proprietà  del vice del sindaco  Fiengo, Luigi Di Dato,  che da un quarantennio nelle istituzioni comunali,  facendo la spola tra la poltrona di primo cittadino,  passando per lo scranno del consiglio comunale, arrivando alla seduta in Giunta Comunale. Non si può non aver timore nemmeno  di qualche altra magia architettata dai furbetti osservatori -profeti  della Variante al PrG, i quali in questi due anni di amministrazione Fiengo hanno prodotto anche altri ricorsi al Tar Campania contro il comune: sarebbe curioso andare al comune e leggere eventuali sentenze in merito. Non si può dimenticare il continuo ricorso al confilitto d’interesse che in tema di edilizia ed urbanistica colpisce i soliti tecnici, i soliti politici, con,la compiacenza del funionario di turno. Non si può lasciar passare, così, il fatto che un organo sensibile come la Commissione Locale per il Paesaggio sia senza regolamento  di funzionamento, condizione che determina l’incompatibilità eclatante  dei propri componenti, oltre l’esercizio di un arbitrio epocale sui metodi di funzionamento e di regolamentazione della commissione.

Uno scenario preoccupante  accompagna la città di Cercola in questa bollente estate del secondo millennio.

il direttore Gaetano Busiello

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