Servizio Pubblico. “Papi Buffon Show” o “Santoro e Travaglio sfottuti in casa propria”| il direttore Gaetano Busiello

Servizio Pubblico Berlusconi

“Papi Buffon Show” o “Santoro e Travaglio sfottuti in casa propria”, questi potrebbero essere i titoli dell’inqualificabile apertura televisiva della prossima campagna elettorale .  L’annunciato  “grande scontro” tra l’ex Premier Silvio Berlusconi e i suoi più acerrimi nemici (?) giornalisti ha  dovuto accattivare lo spettatore, quest’ultimo  attirato dal fatto che era  pronto a  veder soccombere il papi sotto i colpi del duo delle meraviglie . Ma i conti non sono tornati, e il signor B. è stato abilissimo nel portare sul proprio terreno,  – quello delle macchiette e del populismo, -  Santoro e Travaglio, ormai  alle prese con un vera  e propria disfatta.

Ieri sera la grande assente non giustificata è stata la politica. Le contraddizioni di Berlusconi, – IMU e liste pulite – , per intenderci, venivano , ad arte, mascherate dall’avanspettacolo messo in scena, in prime time, dall’imbonitore nazionale, e non contrastato, considerate anche le difficoltà dei padroni di casa, nemmeno  dalle giornaliste in studio: Giulia Inncenzi e Luisella Costamangna. Belusconi ha fatto scivolare con battutine da osteria, accompagnate   da posture ed atteggiamenti tipicamente e volutamente borgatari, interrotti , sempre ad arte, da semiseri annunci di generosità e di impegno civile dello stesso Berlusconi. La politica è un’altra cosa, e forse Berlusconi, se vuole dare credibilità al suo ritorno in campo, la dovrà coltivare lontano dal Santoro. Berlusconi è  andato a Servizio Pubblico per un regolamento di conti. Gli è stato saldato, con soprendente facilità,  il suo credito , e messa nell’angolo la credibilità di Travaglio e  Santoro, l’Italia del centro destra sogna dei confronti ed azioni politiche  di degna serietà. Parliamo di Italia di centrodestra, perchè i berluscones pensano che questa di ieri sera sia la massima espressione della politica, sia chiaro ciò.

Ieri sera è andato in pensione anche il giornalismo d’inchiesta targato Marco Travaglio. La difficoltà di Santoro e Travaglio erano  evidenti fin dal’inizio della comica trasmissione. Berlusconi ringalluzzito come non mai, facendo leva sulla sua instancabile testardaggine,  incassava i colpetti delle olgettine della Ruby e degli impresentabili, reagendo con un colpo di teatro, e soprattutto, lo ha calato dopo aver messo in imbarazzo per l’intera trasmissione i padroni di casa. Tempestiva è stata la messa in scena del colpo di teatro, attraverso la lettura del dossier anti Travaglio,  che fa sorridere anche il grande Eduardo. Marco Travaglio, il “killer dei poteri forti”, della sinistra borghese infarinata dagli industriali dell’italico stivale, è stato battuto sul suo stesso campo. L’indignazione e l’imbarazzo di Santoro, e il colpo incassato da Travaglio, quando Berlusconi ha iniziato a leggere il dossier su Travaglio, condannato a 10 risarcimenti danni per diffamazione,  ha espresso in modo inequivocabile il senso di quella trasmissione: il regolamento di conti tra personaggi della Repubblica che nulla hanno a  che vedere con l’interesse della nazione. L’indignazione di Santoro sul dossier letto da Berlusconi manifesta l’incoerenza del giornalista salernitano battuto sul suo stesso campo: il dossieraggio.

La politica e il giortnalismo non hanno presenziato il dibattito di ieri sera, ma , comunque, l’eco di quello scontro ha prodotto le reazioni dalle fazioni. I berluscones si son rinvigoriti, ed è stato irritante assistere dai social mnetwork e per strada ad una sorta di rinascita di una speranza per le sorti elettorali, come è stato davvero incredibile l’esercito degli amministratori e politici locali, che hanno inneggiato alla straordinaria performance del loro leader. Ovviamente , questi ultimi non sono ancora  pronti a scendere dal carrozzone del “magna magna” in  questo giro.

L’Italia seria non ha bisogno di queste scceneggiate napoletane, ed infatti Santoro ha iniziato la trasmissione recitando le parole di O’ Sole Mio , quasi un cattivo presagio di quello che stava per accadere in trasmisione. L’Italia seria necessita di uomini seri in tutti i segmenti:  dalle istituzioni, dalla politica, dalla televisione, dal giornalismo, dall’imprenditoria, dal sociale…..

Meno male che inizierà lunedì Zelig, e ci accingiamo , vista la fame di risate, a non scambiare un dibattito politico per una sit com.

il direttore Gaetano Busiello

 

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