San Giorgio. Mimmo Giorgiano: “Su ambiente e rifiuti il territorio vesuviano, modello di buon governo”

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Napoli - “L’esperienza dell’area vesuviana, in cui molte amministrazioni sono a guida Pd, costituisce un modello di buon governo da sottoporre all’esame del contesto metropolitano, perché è il risultato di politiche integrate che hanno posto l’ambiente al centro delle scelte amministrative.”

Lo ha dichiarato stamattina il sindaco di San Giorgio a Cremano Mimmo Giorgiano intervenendo nel dibattito su ambiente e rifiuti durante la Conferenza programmatica provinciale del Pd Napoli.

“Un’Assemblea programmatica del PD per Napoli – ha detto Giorgiano – deve trovare spunti per corrispondere agli aspetti di concretezza che la gente oggi pretende dalla politica. Noi portiamo la nostra esperienza: la capacità di fare rete tra i Comuni del vesuviano ha consentito di produrre politiche virtuose, nell’ambito delle quali ogni Comune ha fatto da stimolo e da traino agli altri, in una logica sistemica capace di autoproporsi per una gestione autonoma dell’intero ciclo dei rifiuti nell’ambito del territorio provinciale. In questo contesto l’esperienza di San Giorgio a Cremano è stata singolare, sia per i risultati raggiunti, con una percentuale di raccolta differenziata consolidata e costante al 65%, sia per la grave situazione dalla quale partiva.”

La vicenda dei rifiuti – ha proseguito Giorgiano - è diventata a San Giorgio l’occasione per un rilancio morale della Città: nel 2007 eravamo sommersi dai rifiuti, le cui foto erano su tutte le televisioni; oggi ci proponiamo al contesto territoriale e nazionale come Città della Cultura, come una cittadina universitaria che coniuga i servizi col bello del territorio.”

“Il rilancio di Napoli passa per l’osmosi con la sua Provincia e, preferibilmente, con le eccellenze del territorio provinciale. La nostra proposta è semplice: la zona est di Napoli deve abbandonare il suo attuale volto ed integrarsi con il territorio vesuviano.Questa può essere una occasione irripetibile per superare i limiti di soluzioni temporanee e inefficaci affrontando finalmente inevitabili scelte di politica impiantistica integrate, condivise e non invasive.”

 

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