San Giorgio. Sabato 18 febbraio “Il Rito Ritrovato” presenta “I Vesuviani”

i vesuviani

San Giorgio a Cremano (Na). - Un racconto per immagini sui volti delle persone, le usanze e i riti dei comuni legati antropologicamente al Vesuvio. Anime, ricordi, epoche a confronto e un passato lontano che ritorna vivo nel presente.

I Vesuviani” è il titolo della video-mostra realizzata dai fotografi  Pino MiragliaLucia Patalano che sarà presentata sabato 18 febbraio (ore 18.30) alla biblioteca di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, nell’ambito della rassegna “Il Rito Ritrovato“. All’evento (ingresso libero) parteciperanno anche lo scrittore Pietro Gargano e l’attrice Alessandra Borgia, che leggerà brani tratti “Napucalisse” di Mimmo Borrelli.

I Vesuviani” è un suggestivo racconto fotografico che si sviluppa attraverso la lettura di due diversi momenti storici dell’area vesuviana: il passato e il presente. Rappresentati attraverso il bianco e nero degli scatti di Lucia Patalano e il colore di quelli di Pino Miraglia. Due epoche che si contrappongono e che si svelano a vicenda in un rituale unico e passionale, con valori mai traditi.

La ricerca di tracce di memoria sopravvissute al passare del tempo sono la costante della prima parte del progetto, svelate dalle immagini della Patalno. La cultura della terra, degli animali, i ritratti dei contadini, le loro abitazioni, sono la premessa a quella che è la scansione del tempo rituale, liturgico. Ecco allora i fuochi per Sant’Antonio Abate, il Carnevale, la vecchia Quaresima, il Venerdì Santo, San Michele e gli angeli che cantano sospesi ad una fune, la salita al monte Somma, la tammurriata, la festa per la Madonna della Neve ritrovata a mare, gli ingannevoli specchi delle Lucerne, le colombe che volano davanti alla madonna del Carmine e, alla fine, la magia dei fuochi d’artificio che sanciscono la fine di ogni festa.

Pino Miraglia, invece, racconta il presente scegliendo il colore come cifra stilistica. Si muove agilmente tra modernità e tradizione ritraendo volti di ogni età. I suoi personaggi sono collocati all’interno di un contesto che amplifica la lettura: ecco allora un devoto della Madonna della Neve fotografato davanti al suo gigantesco quadro, la tabaccaia con lo scaffale pieno di sigarette alle spalle, l’operaio del pastificio tra pacchi di pasta, una ragazza davanti ad una postazione di computer. Ma anche il pescatore,  il personaggio politico, l’immigrato, il pazziariello. Il legame con il territorio e la tradizione, mai interrotto, viene messo in evidenza con immagini di operai addetti a lavori “antichi” come quello dello scalpellino di pietra lavica, della lavorazione del corallo, del pastificio.

La ritualità del quotidiano, perchè di questo le immagini parlano, viene presentata nella sua semplicità ma anche nella sua grande ricchezza umana e culturale.

 

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