Il centrodestra “inchioda” in consiglio Capasso

San Sebastiano al Vesuvio. – Per la prima volta arriva in consiglio comunale un’opposizione seria e  costruttiva che si candida a pieno titolo ad essere l’alternativa credibile a questo zoppicante governo comunale.

In una sala consiliare gremita di cittadini incuriositi si è celebrata la prima adunanza consiliare . Il Popolo di San Sebastiano, rappresentato da Gennaro Manzo, Giuseppe Ricci ed Antonio Muccio ha incalzato il sindaco Pino Capasso sulla questione delle quote rosa, querelle emersa   dopo la notizia che una giunta esclusivamente maschile avrebbe governato la città di San Sebastiano al Vesuvio.

Sindaco lei in consiglio ha portato un problema gravissimo – spiega in consiglio comunale Antonio Muccio ci sono diverse sentenze del Tar Campania, oltre che la Costituzione e diverse leggi ordinarie che impongono la presenza delle donne in Giunta. Noi de “IL Popolo di San Sebastiano” riteniamo che questa Giunta sia illegittima e La invitiamo a prenderne atto.” Una sorta di ,  momentaneo, compromesso storico si è celebrato  tra il consigliere di Rifondazione Comunista, Natale Di Bernardini e i consiglieri della destra sansebastianese: “ Anch’io -  spiega Di Bernardini – ritengo che sia inopportuno non presentare una donna in giunta. E ricordo che a San Sebastiano al Vesuvio tale fatto non si sia   mai verificato. Pertanto spero che si risolva per il meglio il problema.”

Tutti attendevano, con grande curiosità, l’intervento del sindaco. “ Mi assumo la responsabilità  . ha annunciato il sindaco Capasso - di questa situazione. A volte le ragioni della politica prevalgono sulla semplice applicazione di alcuni dettati normativi. Nei prossimi consigli comunali adegueremo lo statuto comunale in modo da garantire per il futuro l’applicazione delle quote rosa negli organismi comunali.”

Pino Capasso, sotto torchio dal centrodestra, recita un mea culpa che profuma di crisi di governo. Infatti, risulta essere Raffaele Aratro, il pomo della discordia del nuovo esecutivo, e lo stesso non avrebbe nessuna intenzione di fare un passo indietro per favorire  Nunzia Riccardi, indicata da parte dei consiglieri comunali di maggioranza a rappresentare le donne in Giunta. Ma pende sugli equilibri dell’esecutivo Capasso la minaccia di abbandono della maggioranza da parte di Aratro e Pizzo, qualora  venisse chiesto all’ex presidente del consiglio comunale di fare un passo indietro.

Noi de “Il Popolo di San Sebastiano”,  -  ecco l’annuncio di Gennaro Manzoinsieme al nostro gruppo femminile stiamo preparando il ricorso al Tar per l’ annullamento del decreto di nomina dell’esecutivo prettamente maschilista. Siamo convinti che regaleremo un sorriso alle donne sansebastianesi, che, a nostro avviso, sono capaci di rappresentare degnamente le istituzioni.”

Un altro passaggio importante in consiglio comunale  trattato a margine della lettura dei buoni propositi per i prossimi  cinque anni di governo di Capasso è relativo all’escalation criminale che imperversa in modo brutale in questi giorni a San Sebastiano al Vesuvio.

“ Sindaco –  ha dichiarato  Giuseppe Riccila nostra città è assediata da squadre di ladri  professionisti, anche extracomunitari . Non c’è più serenità sul territorio. E’ vero le telecamere, tra l’altro sempre annunciate, e mai viste, sono importanti, ma qui si necessità di interventi più efficaci, ce lo chiede la nostra gente, riportiamo la serenità sul territorio.”

E’ vero in città .  - ha risposto il  sindaco Pino Capasso –   non si sta tranquilli, e tanti cittadini soffrono di queste aggressioni criminali che determinano le invasioni delle nostre case e ville a qualunque ora della notte per depredarci dei beni. In queste ore ho incontrato le forze dell’ordine del territorio e credo che si stia sulla pista giusta, e attendo l’esito delle indagini  prima di convocare un consiglio comunale.

“Noi , –  ha invocato  Gennaro Manzo –  invece non intendiamo aspettare la conclusione delle indagini, che speriamo vadano a buon fine, ma in queste ore richiederemo un consiglio comunale urgente che affronti in modo serie ed efficace  tutte le questioni relative alle misure da adottare a per contrastare in modo vincente questo triste fenomeno che ci vede protagonisti passivi su tutti i media locali e nazionali.”

Il presidente del consiglio comunale non è stato eletto all’unanimità, e quindi elezione  rinviata a  tra una settimana, ove   ci sarà  bisogno , invece, di una maggioranza qualificata. La maggioranza insieme a Di Bernardini ha votato Biagio Pizzo del Pd, mentre “Il Popolo di San Sebastiano” ha espresso il consenso per Natale Di Bernardini, che a detta del centrodestra sarebbe l’ideale alla guida del consesso civico, garantirebbe più imparzialità nell’esercizio di funzioni delicate per la vita amministrativa del comune.

Altra questione nata alla chiusura del consiglio comunale è relativa alla  mancata presentazione  del vicesindaco . Il sindaco peccando di eleganza istituzionale  indica a noi, operatori della comunicazione,, presenti in aula, che la giunta è regolare, e non necessiterebbe dell’indicazione  del vicesindaco e con aria di sfottò ci fa l’esempio del premier Berlusconi , che non ha il vice premier. Come annunciato in aula ecco la nostra risposta alle cervellotiche interpretazioni delle norme dello stesso sindaco. In primo luogo, al sindaco Pino Capasso gli sfugge il fatto che la composizione  del consiglio comunale e della sua giunta è disciplinata  dalla legge 267/2000,  mentre la composizione del Governo è disposta direttamente dalla Costituzione.

A parer nostro,  e dopo aver studiato la normativa, il sindaco Pino Capsaso non indicando il vicesindaco “aggirerebbe”  due dettati normativi. Il primo   è  l’art. 46 della legge sugli enti locali, la 267 del 20o0.  La quale dispone che: “Il sindaco e il presidente della provincia nominano i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco e un vicepresidente, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione”, quindi non dice potrebbe anche nominare il vicesindaco, anzi lo imporebbe  perentoriamente.

Ma il sindaco , probabilmente impegnato a rincorrere un improbabile posto in Parlamento, non si ricorda dell’esistenza dell’art.24 dello Statuto Comunale,  e risulta strano perché proprio lui lo ha approvato, e tale passaggio dello strumento normativo comunale  dispone che il vicesindaco e gli altri componenti della Giunta sono nominati  dal Sindaco e presentati al consiglio comunale nella prima seduta successiva alle elezioni. In verità i quattro assessori sono stati presentati, e sono Andrea Addeo, Giuseppe Panico, Raffaele Aratro e Salvatore Sannino. Peccato però che non è stato presentato il vicesindaco, figura fondamentale ed apicale nel momento in cui il sindaco per cause di forza maggiore non potrebbe più esercitare il mandato.

Una nota di colore ha visto la consegna di una rosa all’unica consigliere donna Nunzia Riccardi, omaggio floreale consegnato dal simpaticissimo Giuseppe Ricci. E c’è chi dice che  gli uomini del centrodestra ne possedevano due, l’altra da consegnare  alla donna in giunta, e come le cronache raccontano quella rosa resterà senza padrona.

Gaetano Busiello

 

 

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